La protesta degli esercenti della piazza principale: «Così offriamo una immagine molto brutta ai turisti»

Atri, il teatro è ancora «prigioniero»

Coperto dall'impalcatura, ma i lavori di resturo dovevano finire a maggio

ATRI. Il prestigioso teatro comunale di Atri, ad oltre otto mesi dalla caduta di un cornicione dalla facciata, è ancora completamente coperto da impalcature e teli.  Eppure l'amministrazione comunale atriana, che dapprima aveva assicurato che i lavori di restauro si sarebbero conclusi intorno al 20 maggio scorso, aveva poi garantito che l'intervento alla sala teatrale di piazza del Duomo sarebbe terminato nel giro di poche settimane. 

«Corriamo il rischio di avere il teatro celato alla vista dei turisti per tutta l'estate», dice il titolare di un esercizio pubblico del centro storico, «e questo sarebbe disastroso per una città turistica visitata soprattutto per i suoi monumenti».  «E' un peccato», prosegue l'esercente, «che il teatro si sia ritrovato in questo stato anche in occasione del Festival del reportage.  Il Comune solleciti la ditta che sta eseguendo il restauro a concludere al più presto i lavori, altrimenti piazza del Duomo sarà monca per tutta la stagione turistica». 

Ma il teatro comunale non è il solo monumento di Atri inaccessibile ai turisti durante l'estate che sta per entrare nel vivo.  Dopo anni di interminabili lavori, infatti, la chiesa di Santa Reparata, attigua alla cattedrale, è ancora chiusa, come lo è pure la chiesa di San Francesco d'Assisi, famosa per la sua maestosa e storica scalinata esterna. 

In questo caso nella chiesa, che ha subìto alcuni danni a seguito del terremoto che ha devastato l'Aquila il 6 aprile dello scorso anno, i necessari lavori di restauro non sono mai cominciati.  Molti turisti, infine, anche quest'anno si lamentano per il traffico caotico e le auto in sosta selvaggia in tutto il centro storico, che diventa isola pedonale solo nelle ore serali.

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