Atri, piano strategico tra ambiente e turismo

Presentato il progetto: saranno rivisti il Prg e il piano di recupero del centro

ATRI. Presente e futuro racchiusi insieme nel nuovo piano strategico di Atri.  Lo strumento urbanistico che detterà le linee guida sulla crescita urbanistica della città ducale per il prossimo ventennio è stato presentato ufficialmente ieri sera nell'ottocentesco teatro comunale, alla presenza del presidente della Regione Gianni Chiodi, del senatore Paolo Tancredi, dell'assessore Mauro Di Dalmazio e di altri rappresentanti istituzionali della Provincia e dei comuni limitrofi.

Sono state esposte le quattro linee guida: tutela della biodiversità e Green Economy; assetto sostenibile e condiviso del territorio; sviluppo sociale, comunitario e turistico. Il prossimo passo sarà quello di avviare un processo di "Multi level governance" con la revisione, in contemporanea, di tutti gli strumenti urbanistici: prg, piano di recupero del centro storico; piano di gestione del Sic (sito di interesse comunitario) Calanchi di Atri e piano d'Area del parco agricolo. I quattro strumenti si adegueranno alle nuove norme in materia di pianificazione territoriale recentemente approvate dalla Regione, per cui Atri sarà la prima città a sperimentare il nuovo iter.

Tutto è iniziato nel marzo 2009.  L'amministrazione, attraverso il vice sindaco Domenico Felicione, ha avviato l'ambizioso progetto di pianificazione completamente finanziato dalle casse comunali. Il suo obiettivo principale è unire tutta la comunità locale nella riflessione sul proprio presente e sul proprio futuro. «Per la prima volta in Abruzzo e in pochi altri esempi su tutto il territorio italiano» spiega Felicione, motore del progetto, «un piccolo comune intraprende un percorso di pianificazione strategica con l'obiettivo di individuare strade percorribili per promuovere un complessivo rilancio socioeconomico della comunità locale attraverso la valorizzazione delle risorse (materiali ed immateriali) esistenti. Un importante lavoro che lsciamo anche a chi arriverà dopo di noi». (f.ce.)

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