Autismo, apre il centro per adolescenti

La Asl vara un progetto per la cura del disturbo dai 2 ai 18 anni. Il diurno per ragazzi sarà a Penna Sant’Andrea

TERAMO. Una vera, incisiva risposta alle famiglie che hanno un bambino autistico. La Asl porta a compimento un progetto sperimentale che prevede un finanziamento di 960mila euro da parte della Regione per la “presa in carico” del bambino autistico dai 18 mesi all’adolescenza.

«Finora la Asl ha dato alcune risposte, ma non organizzate», esordisce il direttore generale della Asl, Paolo Rolleri, «mentre ora vogliamo passare dalla cura alla “presa in carico”, cioè all'assistenza per tutta la vita o per la durata del disturbo. Le nuove conoscenze scientifiche permettono di formulare diagnosi "precoci" di autismo sin dal secondo anno di vita. Questi piccoli pazienti se sottoposti alle necessarie terapie non solo migliorano ma nella maggioranza dei casi possono "guarire"».Per ora sono tre le fasi in cui si articolerà il trattamento dell’autismo. Il primo livello riguarda il trattamento precoce, che si rivolge ai bambini da 18 a 60 mesi, il secondo il trattamento di bimbi - fino a 12 - in età scolare, cioè fino alla fine della scuola media. Il terzo coinvolge gli adolescenti. Attualmente una decina di ragazzi autistici teramani devono affrontare ogni mattina un viaggio su un pullmino - con inevitabili disagi- perchè vengono curati in un centro diurno all’Aquila. Invece entro un mese la Asl firmerà una convenzione con il Comune di Penna Sant’Andrea che ha dato la disponibilità a cedere un immobile che sarà destinato a centro diurno. «Ci vorranno un paio di mesi per arredarlo e organizzarci», spiega Rolleri, «per gestire la comunità semiresidenziale, che ospiterà 20 ragazzi».

Tutto questo fa parte di una nuova attenzione nei riguardi dei disturbi psichici dell'infanzia. Per prima cosa è stata riattivata l’unità operativa di neuropsichiatria infantile con l'assunzione di tre medici e una logopedista, a questo servizio sono state destinate anche una psicologa e un'assistente sociale. Sono in corso le procedure di selezione per due neuropsicologi dell'infanzia e presto sarà avviata la procedura per l'assunzione di uno picomotricista. E sarà anche questa equipe a fare una valutazione del bambino - successiva alla diagnosi di autismo fatta dal pediatra - che gli consentirà di accedere alle strutture specializzate. Una di queste è il centro per l’autismo gestito da circa tre anni dall’ Anffas, nei locali di via Taraschi, in grado di sottoporre a trattamento 36 bambini con interventi giornalieri di circa due ore per cinque giorni a settimana. In sostanza il centro di via Taraschi gestisce le prime due fasi del progetto della Asl. La terza fase, il diuno di Penna Sant’Andrea, probabilmente sarà gestito “in home” dalla Asl.

«Il bambino autistico ha un modo diverso di rapportarsi al mondo, il nostro compito è di aiutarlo a ricollegarsi con la realtà. E questo è possibile, soprattutto se la diagnosi avviene in maniera precoce», conclude il direttore generale, «con la messa a regime del progetto contiamo di dare risposte coerenti fino all’adolescenza. Ma non ci fermiamo qui: il passaggio successivo sarà sviluppare un approccio di inclusione lavorativa per i ragazzi dai 18 anni in poi».

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