Banche, la Bcc di Castiglione Messer Raimondo e Pianella incorpora Teramo

Ora ha 22 sportelli e 146 dipendenti, su un territorio di quasi 700mila abitanti: la Banca di Castiglione Messer Raimondo e Pianella è  il più grande istituto di credito cooperativo in Abruzzo

TERAMO.  Con 22 sportelli e 146 dipendenti, su un territorio di quasi 700mila abitanti, la Banca di Castiglione Messer Raimondo e Pianella da domenica 12 giugno è diventata il più grande istituto di credito cooperativo in Abruzzo.

Si è compiuta infatti  la fusione per incorporazione nell'istituto presieduto da Alfredo Savini (che è anche il presidente della Federazione Abruzzese delle Bcc), della Banca di Teramo di credito cooperativo. Le assemblee straordinarie dei soci delle due banche, tenutesi in mattinata a Teramo e nel pomeriggio a Castiglione, hanno infatti approvato il progetto di fusione licenziato in precedenza dai due consigli di amministrazione. Di fatto, la Banca di Teramo, fondata nel gennaio 1996 dall'allora onorevole democristiano Antonio Tancredi, scompare nel logo e negli organi sociali: ai suoi 4.075 soci, nei patti parasociali che accompagnano la fusione, è stata proposta un'uscita con indennizzo, del valore del circa 40% delle quote detenute.

Secondo gli accordi, nessun componente del management teramano farà parte del consiglio, tantomeno alcun socio di quella che fu la Banca di Teramo potrà ricoprire ruoli negli organi sociali per i prossimi 6 anni. L'operazione di fusione è stata possibile grazie al massiccio intervento del Fondo di garanzia delle Bcc per 53,7 milioni di euro, ai quali si sono aggiunti 3 milioni di fondi propri della Banca di Castiglione. La nuova banca, operativa dal prossimo 1° luglio, gestirà masse amministrate pari a quasi 2 miliardi di euro e un patrimonio di 65 milioni di euro, dei quali ben oltre 30 milioni di «patrimonio libero» e un indice di solidità patrimoniale (Total Capital Ratio) di circa il 18%.