Bandito ucciso nel Teramano, indagato il poliziotto La questura: uno dei banditi ha puntato un’arma

La polizia racconta in una nota la sparatoria costata la vita al ladro in fuga insieme a tre complici. Sul posto è stata trovata una pistola senza caricatore abbandonata dai malviventi. La vittima era un albanese di 24 anni con diversi precedenti, ricercato per reati di droga

TERAMO. Il capo pattuglia della volante della questura di Teramo che ieri sera ha sparato a un malvivente in fuga, uccidendolo, è indagato dalla Procura di Teramo. Un atto dovuto, in attesa di chiarire la dinamica del fatto di sangue. L’autopsia sul corpo di Marjan Kerimi, 24 anni, albanese, è stata affidata dal pm Irene Scordamaglia all’anatomopatologo Vittorio Fineschi, che la eseguirà domani.

Intanto la questura di Teramo, in una nota, ha diffuso la propria versione dell’episodio. Secondo la questura la pattuglia ieri intorno alle 20.15 ha intercettato sulla statale 150, in territorio di Teramo, la Mercedes nera rubata in provincia di Macerata e ricercata da giorni dalle forze di polizia perché i suoi occupanti avevano commesso dei furti nelle case a Chieti il 3 novembre, a Popoli il 9 e nel pomeriggio di ieri a Zampitti di Basciano. L’inseguimento si è concluso nell’abitato di Castelnuovo quando la Mercedes è stata costretta a fermarsi in una strada senza uscita.

«I quattro malviventi», scrive la questura, «vistisi senza via d’uscita, scendevano repentinamente dall’auto dandosi alla fuga. Uno di loro puntava una pistola contro gli operatori di polizia. Nella circostanza il capo pattuglia esplodeva quattro colpi di pistola contro i malviventi colpendo uno di essi all’altezza del torace». La pistola brandita da uno dei banditi, continua la nota, «priva di caricatore, calibro 9 marca “Star”, di fabbricazione spagnola, veniva rinvenuta nei pressi, probabilmente persa dal possessore durante la fuga».

Secondo la questura Marjan Kerimi era «pluripregiudicato e oggetto di cattura per esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Firenze l’11 luglio scorso per reati in materia di stupefacenti».

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