Isola del Gran Sasso. La statua vestita dallo stilista esposta da questa sera nel paese di San Gabriele

Biennale con la Madonna di Vuitton

Apre la mostra di arte sacra con critici, filosofi e teologi di tutta Europa

ISOLA. Sandro Chia, Luigi Ontani, Bruno Ceccobelli, Tito, Luigi Mainolfi: sono solo alcuni dei grandi nomi dell'arte contemporanea chiamati dalla Fondazione Stauròs a interpretare il tema evangelico delle Beatitudini, al centro della 14ª edizione della Biennale d'arte sacra contemporanea presentata ieri mattina nel vescovando dal curatore Giuseppe Tucci. Come sempre, sede di questa rassegna, un unicum per livello qualitativo nel panorama europeo, è il santuario ai piedi del Gran Sasso teramano dedicato dai padri passionisti a San Gabriele dell'Addolorata, santo dei giovani e patrono d'Abruzzo.

Un'edizione, nata tra mille difficoltà economiche, destinata a ricordare due personaggi carismatici legati alla Biennale: padre Adriano Di Bonaventura, fondatore della rassegna di arte sacra, e monsignor Carlo Chenis, mente progettuale dell'iniziativa, scomparsi nel 2008 e nel 2010. La 14ª Biennale è stata presentata ieri mattina a Teramo da Bacci, con la critica Marisa Vescovo, docente nell'università di Genova, già curatrice dell'11ª edizione, e Alessandra Morelli, che ha collaborato alla stesura del catalogo. «Quest'anno si è voluto tracciare la storia della Biennale, chiamando a collaborare i critici curatori delle passate edizioni» ha spiegato Bacci.

Ecco allora 15 firme importanti, critici d'arte ma anche filosofi e teologi cristiani, di diversa provenienza geografica e culturale. Tra essi, oltre a Vescovo, Enrico Crispolti, Mariano Apa, Maurizio Calvesi, Giorgio Cortenova, Mary Angela Schroth, Pierluigi Lia. Ciascun critico era incaricato di selezionare cinque artisti: con ognuno di essi ha dovuto poi interagire, per poter arrivare alla creazione di un'opera ispirata al tema delle Beatitudini evangeliche.

Un centinaio le opere esposte nel museo del santuario, in parte installazioni, create appositamente per l'occasione. «Attraverso esse» spiegano gli organizzatori artisti contemporanei si sono misurati con il suggestivo tema proposto, al fine di entrare in dialogo con la Chiesa e donare ai visitatori suggerimenti spirituali». E' stata quasi una sfida far lavorare gli artisti su un tema così forte e impegnativo, ha sottolineato Bacci, aggiungendo che «ogni autore ha saputo lavorare al meglio, pur rispettando ognuno la propria cifra stilistica».

Marisa Vescovo ha sottolineato il valore assoluto della Biennale della Fondazione Stauròs («L'unica biennale di arte sacra che abbia risonanza in Europa») e ha evidenziato che, al di là del richiamo delle opere più provocatorie, «nelle altre opere presenti in mostra aleggiano grande impegno e forte spiritualità». Tra i presenti anche il fotografo teramano Giampiero Marcocci.

© RIPRODUZIONE RISERVATA