Bimbo lasciato sullo scuolabus: la Procura chiede l’archiviazione 

Sono indagati l’assistente e l’autista del mezzo: per loro l’accusa è quella di abbandono di minore Il piccolo di tre anni dimenticato per otto ore, le indagini scattate dopo la denuncia dei familiari 

TERAMO. È con una richiesta di archiviazione per gli indagati che la Procura mette un primo punto fermo nell’inchiesta aperta sul caso del bambino di tre anni dimenticato per otto ore sullo scuolabus, a Campli.
Nel fascicolo aperto all’epoca dal pm Francesca Zani gli indagati sono due: si tratta dell’autista del bus e dell’assistente a cui sin da subito è stata contestata l’ipotesi di abbandono di minore, un reato che presuppone il dolo generico ovvero la volontà dell’omissione. Proprio questo aspetto, che in un procedimento penale segna sempre uno spartiacque, potrebbe essere l’elemento alla base della richiesta di archiviazione. La parola, dunque, ora passa al giudice che dovrà decidere se accogliere o no. Ed è ipotizzabile che all’archiviazione si oppongano i familiari del piccolo che all’epoca presentarono la denuncia contestando anche le ipotesi di lesioni e omissione di soccorso.
Il fatto avvenne nel giugno dell’anno scorso e solo per puro caso quel giorno le condizioni meteo non erano buone (da poco aveva piovuto) e quindi non c’erano quelle temperature alte che avrebbero potuto comportare conseguenze più drammatiche. Secondo una prima ricostruzione sembra che l’assistente addetta non abbia controllato che sul bus non ci fosse più nessuno quando tutti gli altri bambini erano scesi per entrare alla scuola materna: gli asili restano aperti fino alla fine di giugno e quindi in quei giorni il servizio di trasporto scolastico era in funzione.
Così l’autista dello scuolabus aveva riportato il mezzo nel deposito per poi andarlo a riprenderlo nel pomeriggio quando i piccoli venivano prelevati dalla scuola materna e riaccompagnati nelle loro abitazioni. Solamente nel pomeriggio, dunque, si era accorto della presenza del piccolo dando subito l’allarme: per il bambino una diagnosi di disidratazione del pronto soccorso con una prognosi di sei giorni. Successivamente sia l’assistente sia l’autista dello scuolabus per un periodo sono stati sospesi dalla società che gestisce il servizio di trasporto scolastico da tempo esternalizzato dall’amministrazione comunale di Campli. Le indagini sono state delegate ai carabinieri che in questi mesi hanno sentito diverse persone informate sui fatti e raccolto le testimonianze Nei mesi a seguire i familiari del piccolo, che subito dopo i fatti ha iniziato una terapia con una psicologa pediatrica, hanno più volte «chiesto giustizia affinchè quello che è successo a nostro figlio non succeda ad altri».
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