Bimbo sparito, i genitori: morto per una caduta in casa

Davanti al Gup di Ascoli, la coppia torna alla prima versione fornita agli inquirenti dopo la scomparsa del piccolo dalla loro casa di Folignano

ASCOLI PICENO. "È morto in un incidente in casa". Ennesima svolta nel dramma del bimbo di due mesi e mezzo scomparso nel nulla da giugno a Folignano (Ascoli Piceno), durante l'interrogatorio in incidente probatorio reso stamani dalla madre e dal padre adottivo davanti al Gup Rita De Angelis. La coppia è tornata alla prima versione fornita a pm e carabinieri dopo la sparizione del piccolo: un incidente domestico, una caduta in casa o simili, dopo la quale, constatata la morte, i genitori si sarebbero disfatti del corpicino lanciandolo da un'auto in corsa nelle campagne di Castel Trosino.

I genitori sono stati ascoltati dai pm Carmine Pirozzoli e Cinzia Piccioni nella medesima stanza: non potevano guardarsi in volto, ma ciascuno ha potuto sentire la testimonianza dell'altro. La madre non ha più accusato il marito di aver ucciso volontariamente il piccolo in uno scatto d'ira, e lui ha smesso di sostenere, come aveva fatto all'inizio delle indagini, che il bimbo era stato affidato ad altre persone, all'estero.

Con un racconto concorde, la coppia ha riproposto il primo scenario, l'incidente in casa, analogo alle precedenti cadute "anomale" che avevano convinto la magistratura minorile ad allontanare dalla coppia altri due figli piccoli. Il padre peraltro si è detto pronto a tornare per l'ennesima volta con i carabinieri nel luogo in cui avrebbe gettato via il bambino  come un sacchetto della spazzatura: magari di notte, come quella sera.

Ad oggi marito e moglie (lui rinchiuso in carcere ad Ascoli, lei a Teramo) restano indagati per concorso in omicidio volontario, ma se la nuova versione congiunta dovesse reggere al vaglio dei pm, l'accusa potrebbe tornare a maltrattamenti e abbandono di minore, seguiti dalla morte del piccolo e dall'occultamento del cadavere.
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