Bindi, spaccata la porta di sicurezza

Appello del preside: «Servono subito contromisure, come un sistema di video-sorveglianza. Nuovo atto vandalico nella scuola, rotto il vetro antisfondamento

GIULIANOVA. Ennesimo atto vandalico alla scuola media “Bindi”, simbolo inequivocabile del degrado comportamentale degli ultimi anni. Ad essere presa di mira la porta di evacuazione ad est del plesso, che immette sul piazzale attiguo a via Nievo, utilizzato come campo di basket. Nella notte tra lunedì e domenica qualcuno ha infranto il vetro antisfondamento dell’uscita di sicurezza.

Per spaccare la vetrata sono stati usati lunghi cilindri di cemento. Ad essere presa di mira non è soltanto la Bindi giacchè ultimamente anche l’istituto tecnico e il liceo scientifico sono stati interessati da bravate che si commentano da sole e che hanno come comune denominatore la mancanza assoluta di senso civico e di riguardo per la cosa pubblica. Giorni addietro la Bindi fu oggetto di separati raid teppistici con danni alla stessa vetrata di sicurezza prima ed a quelle degli spogliatoi e palestra poi. Sempre con il favore dell’oscurità e durante il fine settimana.

Sossio D’Errico, dirigente della “Bindi-Pagliaccetti”, è costernato per le continue negative attenzioni di cui è fatta oggetto la scuola: «Purtroppo il fabbricato è indifendibile, soprattutto nelle giornate di sabato, domenica e festivi. Si rende necessario proteggere seriamente la struttura e credo che un buon sistema di video-sorveglianza possa essere il miglior deterrente per prevenire ed evitare danni che, se sommati, comnciano ad essere abbastanza consistenti».
Il preside va oltre e sottolinea: «Deve rinascere la cultura del rispetto per il patrimonio comune in quanto la scuola è di tutti ed è aperta al mondo esterno. Se enti senza scopo di lucro vogliono utilizzare parti dell’edificio nei momenti di pausa delle attività didattiche siamo disponibili a concedere gli spazi richiesti dietro apposita convenzione».

D’Errico parla dell’attività dell’amministrazione comunale: «Gli uffici si stanno attivando, ma la problematica non si può risolvere con pur apprezzabili misure occasionali. Occorre un progetto globale che affronti di petto l’aspetto sicurezza».

Il dirigente ha scritto al sindaco Francesco Mastromauro ed al dirigente della 3ª area Roberto Olivieri il 6 e 10 maggio scorsi al fine di ottenere la giusta considerazione per la scuola e per chi è impegnato a diverso titolo all’interno della struttura.

Per la cronaca, va detto che da alcuni anni è stato divelto un rettangolo intero del recinto di protezione attraverso il quale tanta gente ha libero accesso nel piazzale della scuola. Il buco è ancora lì.

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