Black out in ospedale, scatta l’indagine a Giulianova

Il manager dispone un’inchiesta interna sul disservizio che ha bloccato sale operatorie, radiologia e laboratori

GIULIANOVA. Black out all’ospedale di Giulianova, la Asl avvia un’indagine interna. Il direttore generale della Asl, Paolo Rolleri, ieri ha incaricato tre strutture - l’ufficio legale, l’ufficio tecnico e il provveditorato - di accertare l’esatto accaduto e le eventuali responsabilità. «Voglio andare a fondo della vicenda, capire che cosa sia accaduto», dichiara laconico il manager.

Il black out è avvenuto martedì, intorno alle 9,30. E ha interessato alcuni settori, soprattutto nel padiglione est. A rimanere senza corrente sono state, ad esempio, le sale operatorie, la radiologia e il laboratorio analisi.

Da una prima ricostruzione sembra che già da giorni ci fossero sbalzi di corrente nella zona. La situazione si è aggravata nella notte fra lunedì e martedì: si è rotto l’Ups cioè il gruppo di continuità che assicura la fornitura di corrente fra quando inizia il black out e l’entrata in funzione del gruppo elettrogeno. Quando si rompe l’Ups c'è un by-pass automatico che ripristina il circuito, altrimenti il gruppo elettrogeno non funziona. La ditta che si occupa delle manutenzioni, la Modus, ha comunicato via mail alle 8,50 alla Asl che c’era il guasto. Ma anche il by-pass automatico si è rotto alle 9,30. Per ovviare al nuovo problema si sarebbe dovuti passare al by-pass manuale, ma da una prima ricostruzione pare che il tecnico non fosse a portata di mano. Dunque si è interrotta la fornitura di energia in alcuni settori. Ed ecco che è mancata la luce alla scialitica (la lampada che illumina il tavolo operatorio) durante un intervento al ginocchio, che è ripreso dopo un collegamento “volante” a una linea esterna. In radiologia il problema maggiore è stato con la Tac messa fuori uso dagli sbalzi di corrente: i pazienti in sono stati mandati a casa. Anche il laboratorio analisi ha subito forti ritardi nella consegna delle risposte. L’ospedale è tornato in totale sicurezza alle 15,30, quando è stato montato un nuovo Ups, arrivato a tempo di record. «Non sappiamo di chi sia la responsabilità», dichiara il segretario della Fp Cgil Amedeo Marcattili, «ma ci chiediamo: sarebbe accaduto lo stesso se la Asl avesse svolto in proprio il servizio di manutenzione elettrica? Tempo fa chiedemmo quanto la Asl spendeva prima, svolgendo questi servizi in proprio, e quanto spende oggi con le esternalizzazioni. Non è mai successo un black out nei presidi. La fortuna ha voluto che dei tre degenti della rianimazione, nessuno fosse intubato, collegato alle macchine, che ci risulta si siano fermate. Un disagio normale in un ufficio, in un ospedale diventa un pericolo per i pazienti. Chiediamo che si faccia luce sulla vicenda e si riconsideri la decisione di appaltare all'esterno i servizi».

(ha collaborato

Domenico Forcella)

©RIPRODUZIONE RISERVATA