Bloccato il concorso con mille partecipanti

C'è l'inchiesta della procura: il Comune decide di non assumere i tre giovani vincitori

TERAMO. Bloccate, e destinate a rimanere in stallo ancora per molto tempo, le tre assunzioni per altrettanti posti da impiegato amministrativo che il Comune di Teramo avrebbe voluto portare a termine dopo il mega concorso dei veleni di novembre. Mille giovani che hanno partecipato alle prove, giovani a caccia di un posto fisso provenienti da mezza Italia per giocarsi la possibilità di un lavoro sicuro, restano con un pugno di mosche in mano. L'obiettivo è rimasto un miraggio, condito anche dall'amarezza e dai dubbi sulla regolarità delle prove innescati da sindacati e parti politiche.

Tant'è che la procura ha aperto un'inchiesta sul concorsone. Così, per il momento, non ci sarà nulla da fare nemmeno per i tre aspiranti impiegati che hanno superato la selezione e si sono classificati ai primi posti della graduatoria finale: per la firma sotto il loro contratto di lavoro dovranno attendere fino a quando non sarà chiusa l'inchiesta aperta dalla Procura sullo svolgimento delle prove. Così dicono dal Comune.

Sul caso indaga il sostituto procuratore Davide Rosati sulla base un esposto dei sindacati che hanno contestato la composizione della commissione giudicatrice, ma soprattutto dopo un episodio che resta ancora tutto da chiarire.

Dopo la prova scritta e prima della prova orale un dipendente della Provincia ha ricevuto, sulla propria casella di posta elettronica, una email contenente alcuni stralci di un manuale di diritto amministrativo: si trattava, in particolare, di riferimenti normativi legati alle tracce della prova scritta prevista proprio nella procedura concorsuale.

Lo stesso sindaco Maurizio Brucchi e il suo vice Alfonso Di Sabatino Martina, venuti a conoscenza dell'esistenza della mail, si sono presentati dal sostituto procuratore per denunciare l'accaduto. Ed ora cosa accade? A ridabire che per il momento l'ente non è intenzionato a procedere con le assunzioni è l'assessore al Personale Mirella Marchese.

«Siamo fermi per il rispetto che nutriamo nei confronti della magistratura», ha spiegato la Marchese, «solo quando deciderà di archiviare l'inchiesta, come ci auguriamo, allora procederemo con le assunzioni dei tre impiegati che sono tutti e tre esterni (Marco Ceritano, Lorenzo Paolini e Stefania Mangifesta, ndc) visto che tra i 14 ammessi in graduatoria non si è classificato nessun dipendente dell'ente per accedere ai due posti che erano riservati agli interni».

«Rimaniamo in attesa», prosegue la Marchese, «e siamo convinti che tutto si sia svolto regolarmente, siamo convinti che la commissione giudicatrice fosse composta regolarmente e che non ci sia stato niente di irregolare».

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