Bontempi, c’è il piano di salvataggio

Martinsicuro, l’azienda che produce giocattoli ammessa al concordato preventivo: debiti per circa 27 milioni di euro

MARTINSICURO. Approvato dal tribunale di Teramo il concordato preventivo per evitare il fallimento della Bontempi, intanto 93 dipendenti dell'azienda si vedono riconosciuta la cassa integrazione straordinaria fino al 25 giugno 2015. Dopo un lungo iter in cui è stata riconosciuta la competenza sul caso del tribunale teramano, dopo che sulla vicenda era stato interessato il palazzo di giustizia di Macerata, la camera di consiglio formata dai giudici Giansaverio Cappa, Giovanni Cirillo e Stefania Cannavale ha dato l'ok per la procedura di concordato preventivo, per mezzo della quale l'azienda che produce strumenti e giocattoli musicali dovrà pagare i debiti nei confronti dei creditori. In pratica, entro il 2017, la Bontempi, per mezzo della riscossione di crediti, della cessione dei guadagni e la vendita degli immobili a Martinsicuro e Potenza Picena, dovrà effettuare il pagamento integrale dei creditori privilegiati (poco più di 14 milioni e mezzo) e dei creditori chirografari (12 milione 670mila euro) nella misura del 44,23%.

«E' necessario garantire al marchio quella continuità che è indispensabile per operare», sostengono Giovanni Timoteo della Filctem Cgil e Giampiero Daniele della Femca Cisl, i quali da tempo contestano lo "spacchettamento" dell'azienda (affittata a due società create all’uopo, una commerciale nelle marche e una cooperativa che ha riassorbito una trentina di lavoratori a Martinsicuroe che in sostanza produce a façon) oltre ad aver più volte ribadito come, sulla richiesta di concordato preventivo, fosse competente il tribunale di Teramo. «Con la crisi finanziaria e il ritardo della liquidazione degli stipendi, abbiamo sempre cercato di instaurare un confronto sul piano industriale, ma l'azienda non ha mai concesso nulla sulle esigenze occupazionali delle maestranze», precisano Timoteo e Daniele.

I lavoratori interessati dalla cassa integrazione straordinaria, approvata ieri al ministero del Lavoro, sono 60 appartenenti allo stabilimento di Martinsicuro (non interessati dal riassorbimento dalla coop), e 33 impiegati a Potenza Picena. I sindacati adesso auspicano che, prima dell'introduzione della nuova Cig, non venga bloccata l'erogazione della cassa integrazione già attivata lo scorso anno. «E' importante accedere al fondo di anticipazione della Provincia, sedersi ad un tavolo con la Regione, per ottenere condizioni e prospettive lavorative migliori», ribadiscono, «Inoltre, è necessario discutere con il ministero per lo Sviluppo economico per individuare soluzioni diverse rispetto a quelle impostate dalla precedente proprietà dell'azienda».

Sandro Petrongolo

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