Brucchi: i passi carrai vanno pagati

Il sindaco dà lo stop alle polemiche e conferma la tassa per 5mila teramani

TERAMO. «La tassa sui passi carrabili è giusta e va pagata». E' il sindaco Maurizio Brucchi a dire l'ultima parola nel botta e risposta interno al centrodestra sul nuovo tributo introdotto dall'amministrazione comunale. Il primo cittadino, dopo la revisione dei criteri di pagamento sollecitata dall'assessore regionale e consigliere comunale di "Al centro per Teramo" Mauro Di Dalmazio e la risposta di Alfonso Di Sabatino Martina, vicesindaco e assessore alle finanze, interviene per chiarire la «posizione di tutta la maggioranza».

L'applicazione della tassa, a detta di Brucchi, è prevista dalla legge e sana una situazione di irregolarità diffusa. La tariffa annuale del 2011 scade il 31 ottobre (vedi la tabella); nel 2012 ci saranno nuove tariffe, ancora da stabilire ma calcolate sulla base degli accertamenti avviati dalla polizia municipale che hanno permesso d'individuare 5.100 passi carrabili, molti di più rispetto a quelli attualmente autorizzati dal Comune. L'istituzione del tributo rientra anche in una strategia per il reperimento di risorse. «E' una scelta che abbiamo condiviso», osserva il sindaco, «per evitare aumenti di costi o il taglio di servizi sociali o scolastici». Brucchi sottolinea che la tassa sui passi carrabili è stata applicata per gli stessi motivi anche da amministrazioni di centrosinistra come quella di Giulianova, per cui le polemiche sollevate dal Pd sarebbero strumentali. Il sindaco, che ha affrontato l'argomento nel corso del conclave del centrodestra riunito ai Prati di Tivo, si fa garante dell'equità del tributo. «I cittadini vogliono pagare il giusto», afferma, «ho recepito le indicazioni che sono arrivate dalla maggioranza e dalla popolazione: le valuteremo nella stesura del regolamento che fisserà le nuove quote per i passi carrabili».

Il documento specificherà i casi per i quali, nel 2012, sono previsti sconti o esenzioni, come ad esempio le case di campagna che hanno più accessi tassabili, oppure chi non ha fatto domanda per il divieto di sosta che ora comunque paga il passo carrabile. «Useremo il bilancino del farmacista», assicura Brucchi, «per evitare disparità di trattamento». Le critiche all'amministrazione però non si placano.

«L'equità fiscale non c'entra nulla», attacca Pasquale Di Ferdinando, dell'associazione Robin Hood, «se non fosse stato istituito questo nuovo tributo il problema non si sarebbe posto». Secondo lui il provvedimento adottato dalla giunta è «un pastrocchio» sul quale è necessario fare chiarezza. Per questo, l'associazione che difende gli interessi dei consumatori ha sottoscritto l'appello al difensore civico regionale predisposto da Manola Di Pasquale, presidente della commissione di vigilanza del Comune, secondo cui la nuova tassa è stata applicata in modo illegittimo. Di Ferdinando accusa Brucchi anche di non aver aperto l'annunciato dialogo con le organizzazione di categoria sui criteri di calcolo delle quote a carico dei contribuenti: «Avrebbe permesso di risolvere prima i problemi».

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