Brucchi parte all’attacco della “grande alleanza”

Sottolinea i malumori nelle liste di Pomante e Cordone per l’appoggio alla rivale Ma entrambi rispondono: pochi dissidenti, favorevoli quasi tutti i nostri elettori

TERAMO. Tra anatra zoppa, salto della quaglia, alleanze e dissensi, gli ultimi giorni di campagna elettorale si annunciano ben più movimentati dei mesi che li hanno preceduti.

Manola Di Pasquale presenta la "grande allenza" stretta con gli avversari del primo turno Graziella Cordone, Gianluca Pomante e Berardo Rabbuffo, che però non c'è all'appuntamento nella sede elettorale della candidata di Pd e "Teramo cambia", per vincere il ballottaggio di domenica.

«E' un'intesa che nasce sulla condivisione dei programmi», ricorda, «su scelte fondamentali come il turismo, l'economia e il sociale». Per il sindaco uscente Maurizio Brucchi, invece, l'alleanza si basa sull'individualismo e su scelte spartitorie, tanto che anche in caso di vittoria non avrebbe la maggioranza in consiglio e sarebbe così la classica "anatra zoppa». La prova dell'incorenza dell'operazione, secondo il primo cittadino, viene dalle prese di distanza di alcuni candidati consiglieri di "Città di virtù", che hanno sostenuto Graziella Cordone, e di Federico Carboni, rappresentante della lista di Pomante, che non hanno condiviso l'appoggio a Manola Di Pasquale. «Sento qualche scricchiolio dall'altra parte», ironizza Brucchi, «ma questo è un problema loro».

Per la candidata sindaco rimasta in corsa un minimo dissenso è naturale. «Quello che conta», afferma è l'ampia condivisione del progetto». Gianluca Pomante evidenzia che l'appoggio a Manola Di Pasquale è voluto dalla maggior parte dei suoi sostenitori. «Democrazia è rispettare la volontà della maggioranza», afferma, «a chi parla di poltrone chiedo dov'era il 25 maggio, perché non ci ha messo la faccia e non ha preso l'8% dei consensi». L'ormai ex candidato sindaco ricorda di aver posto a Brucchi una decina di quesiti su temi amministrativi. «Non ha mai risposto», fa notare, «pensasse a questo e non alle anatre».

Graziella Cordone evidenzia che l'appoggio a Manola Di Pasquale è in linea con l'estrazione di centrosinistra dello schieramento che l'ha sostenuta al primo turno. «La nostra posizione è stata chiara fin dall'inizio», tiene a precisare, «i dissidenti sono pochi e li abbiamo arginati». Valdo Di Bonaventura interviene come presidente di "Città di virtù" per confermare che la scelta, in caso di ballottaggio, è sempre stata condivisa dalla maggioranza dei rappresentanti della lista civica. «Dispiace che qualcuno dissenta da questa decisione», fa notare, «perchè si tratta di persone che ci sono state vicine e si sono impegnate».

Gennaro Della Monica