Buttate 124 tonnellate di gelati della Gis

Mosciano, erano scadute dopo il fallimento dell’azienda. Il curatore Rossi le fa smaltire in una discarica di Perugia

MOSCIANO. Se il gelato diventa un rifiuto. Gis è fallita. Il curatore fallimentare della Gis, Nicola Rossi, in queste ore sta dando il via a una mega operazione di smaltimento di gelati. Le enormi celle frigorifere dell’azienda dichiarata fallita il 16 luglio infatti contengono circa 124 tonnellate di gelati ormai scaduti, quindi di nessun valore commerciale. I gelati verranno smaltiti in una discarica specializzata in questo tipo di rifiuti, a Perugia: i camion dovranno fare almeno 10 viaggi per scaricare tutti i gelati.

E’ questo l’effetto di due provvedimenti urgenti firmati a tempo di record dal giudice Stefania Cannavale, che sostituisce Flavio Conciatori, su proposta di Rossi. Il primo riguarda la cassa integrazione. Quella ordinaria scadrà il 10 agosto e il giudice ha firmato l’autorizzazione al ricorso alla cassa integrazione straordinaria. Adesso il curatore avvierà - in accordo con i sindacati - la pratica in Provincia per l’approvazione al ministero del Lavoro dell’erogazione della Cigs per 12 mesi. Il magistrato ha emesso il provvedimento nella stessa giornata in cui ha ricevuto la chiesta del curatore, dimostrando grande sensibilità per la sorte dei 25 lavoratori ancora dipendenti Gis.

Contemporaneamente ha autorizzato lo smaltimento dei rifiuti con procedura d’urgenza, visto che la discarica di Perugia chiude il 9 agosto. Questo passaggio inciderà in maniera rilevante sul fallimento: attualmente la procedura paga 13 operai per sorvegliare le celle frigorifere. Essendo infatti i compressori alimentati ad ammoniaca, bisogna sempre tenere sotto controllo il ciclo del freddo per evitare possibile inquinamento ambientale. Nel frattempo, martedì prossimo Nicola Rossi completerà l’inventario dei beni, per cui si è avvalso della collaborazione dei professionisti Mimmo Zippilli e Giovanni Di Eugenio. Determinante anche la collaborazione dei professionisti interni alla storica azienda di gelati di Pietro Scibilia. Si apre così una nuova fase nel fallimento disposto meno di un mese fa con sentenza del giudice Conciatori, che segue alla richiesta di concordato preventivo avanzata in tribunale dalla società l’8 aprile 2013.

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