C'è l'inchiesta sul tricolore sparito

Il sindaco presenta la denuncia per vilipendio e scopre altri simboli dell’Unità d’Italia distrutti

CIVITELLA DEL TRONTO. Il tricolore sparito a Civitella durante il raduno dei nostalgici del Borbone finisce al centro di un'inchiesta per vilipendio alla bandiera. Il sindaco Gaetano Luca Ronchi presenta la querela denunciando anche altri gesti contro l'unità d'Italia. Atti che si sono consumati domenica scorsa, tra le 12 e le 13, nella fortezza, ultimo baluardo del Regno delle due Sicilie.

Oltre alla bandiera italiana, sostituita con quella borbonica, dalla fortezza sono spariti i nastri tricolori dalle corone deposte durante le celebrazioni per l'unità d'Italia e dal leggio della chiesa di San Giacomo. Per di più un'altra bandiera tricolore è stata gettata per terra in una delle stalle della roccaforte.

Per il sindaco di Civitella «non siamo di fronte a gesti goliardici ma a un vilipendio, un reato grave previsto in caso di sottrazione o distruzione della bandiera». E' un delitto per il quale si può procedere d'ufficio tant'è che i carabinieri di Civitella, che fanno capo alla compagnia di Alba, stanno indagando già da pochi minuti dopo la sparizione del tricolore.

Il 15 marzo scorso, giorno del consiglio regionale solenne a Civitella, il tricolore venne innalzato su uno dei due pennoni, accanto alla bandiera dell'Europa unita. La cerimonia solenne si consumò sotto gli occhi della giunta regionale e del presidente Gianni Chiodi sull'attenti e con lo sguardo fisso sulla bandiera d'Italia che veniva innalzata da due donne soldato del battaglione di fanteria Piceno di Ascoli.

Con la stessa solennità, domenica scorsa, i tradizionalisti filoborbonici, hanno tirato giù tricolore e bandiera europea per scambiarli con la propria bandiera del Regno delle due Sicilie e con quella dello Stato Pontificio. Ma, oltre a queste foto, c'è una testimonianza chiave resa al Centro da Guido Scesi che lavora alla fortezza.

«Alle 12,15 di domenica ho visto la bandiera borbonica e l'altra sventolare sui pennoni», dice, «le ho subito tirate giù. Ma lì vicino ho rinvenuto solo la bandiera europea gettata per terra. Del tricolore non c'era alcuna traccia. Quindi ho recuperato da un cassetto un'altra bandiera d'Italia, più piccola, e l'ho innalzata sul pennone. Le bandiere sono tutte uguali, è vero. Ma il gesto simbolico commesso domenica per me è grave».

Scesi ha avvisato il sindaco di Civitella alle 12,30. E Ronchi ha subito denunciato tutto ai carabinieri innescando l'inchiesta.

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