Cabinovia riaperta e subito sequestrata 

In mattinata la ripresa e in serata i sigilli del giudice: cinque indagati tra cui il gestore per attentato alla sicurezza dei trasporti 

PIETRACAMELA. È durata meno di 12 ore la riapertura della cabinovia di Prati di Tivo. In mattinata l’entusiasmo, in serata la doccia fredda di un provvedimento di sequestro disposto dall’autorità giudiziaria e notificato dalla guardia di finanza.
I sigilli sono scattati nell’ambito di un’inchiesta della Procura che contesta i reati di attentato alla sicurezza dei trasporti e falso ideologico: al centro, in particolare, un certificato del 2022 (e non quello del 2023) che attesta la manutenzione dell’impianto. Cinque gli indagati tra cui lo stesso gestore Marco Finori. Il provvedimento di sequestro è stato chiesto dal pm Davide Rosati e disposto dal gip Marco Procaccini. Il gestore non rilascia dichiarazioni sull’accaduto e il suo avvocato Gianni Falconi annuncia ricorso al Riesame contro il sequestro.
L' impianto era stato riattivato alle 8 di ieri dopo un lungo periodo di chiusura. La riapertura della stazione era attesa da tutti: turisti, appassionati e soprattutto dagli operatori turistici che dopo l'estate a metà l'anno scorso con la riattivazione dell'impianto a Ferragosto e l'inverno con le attrezzature ferme. «È stata una giornata bellissima e con il ritorno del sorriso», aveva detto Finori a metà pomeriggio e prima del sequestro, «sono molto felice perché hanno vinto i Prati e non la mia società ed è una grossa soddisfazione vedere che a inizio stagione l'impianto già gira e se mi faranno restare girerà per tutta l'estate». Sulla riapertura in mattinata era intervenuto anche il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Umberto D’Annuntiis. «Esprimo soddisfazione per la riapertura dell'impianto», aveva detto, «la Regione, pur non avendo competenze né responsabilità sulla crisi di Prati di Tivo, quando deve intervenire lo fa a tempo di record e ne è la dimostrazione all’autorizzazione all’esercizio rilasciata in poche ore. La Regione è vicina al territorio investendo risorse per interventi sulla viabilità provinciale e sulla destagionalizzazione turistica del comparto montano come il progetto della zip-line tra Pietracamela e Fano Adriano». La riapertura aveva riportato ottimismo tra gli operatori turistici che ieri hanno riaperto anche gli hotel che in inverno sono stati chiusi e oggi riapre il parco avventura. «Finalmente si rivede gente sul piazzale che da mesi era desolatamente vuoto», aveva sottolineato l'imprenditore Antonio Riccioni con due attività in piazzetta, «l'interesse per la riapertura è altissimo, sui social si sono scatenati post e commenti tutti positivi, è tornato l'entusiasmo in noi operatori. Già stanno chiamando tante persone ed è stata follia pura essere chiusi tutto questo tempo». Ciò che preme più di tutto agli operatori è che l' impianto resti aperto in questa stagione e il prossimo inverno insieme agli altri impianti. C'è preoccupazione sulla pronuncia il 7 luglio nel merito del tribunale sul ricorso presentato dalla Gran Sasso Teramano sull'ordinanza che aveva autorizzato il sequestro del ramo di azienda alla Gst e nominato Finori custode giudiziario delle attrezzature con l'incarico di amministrarle. Ma ora il sequestro rimette tutto in discussione.(d.p.-a.d.f.)
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