Calcinacci dall’ hotel Kent Chiuso tratto di lungomare 

Alba, il Comune mette le transenne per bloccare una parte della corsia ovest Diffidata la proprietà a eseguire subito i lavori per la sicurezza dei pedoni

ALBA ADRIATICA. Non c’è pace per l’ex hotel Kent abbandonato davanti alla rotonda Nilo del lungomare di Alba Adriatica: il Comune chiude la strada per evitare danni da cadute di materiali e ordina alla proprietà di «mettere in sicurezza le parti strutturali pericolanti con la predisposizione di strutture di salvaguardia delle aree pubbliche sottostanti».
L’ente non ha reso pubblici ulteriori dettagli, se non un atto parallelo, firmato dal comando della polizia locale, che rivoluziona la viabilità della zona nord della riviera albense fino al termine dei lavori di messa in sicurezza. L’atto predispone la chiusura di un tratto della corsia ovest del lungomare Marconi, quello appunto sottostante l’ex struttura alberghiera, tra l’incrocio con via Garibaldi e quello con viale della Vittoria. Non è la prima volta che il municipio obbliga la proprietà a mettere in sicurezza lo stabile. Già nel gennaio 2017, infatti, l’allora sindaco Tonia Piccioni firmò un’ordinanza contingibile e urgente per la messa in sicurezza dell’edificio, segnalando distacchi di calcestruzzo, ma anche di vetri e mattoncini, oltre ad un visibile stato di degrado, che produsse poi un intervento di sistemazione.
Oggi come allora, l’atto del Comune è arrivato a seguito del forte vento. Ma l’ex hotel Kent, abbandonato da tempo e inagibile, nonostante la sua posizione strategica in uno dei luoghi da cartolina del turismo albense, provoca forti malumori e obbliga a lavori urgenti da tanti anni: una volta per l’immagine di degrado, un’altra in quanto rifugio di stormi di uccelli, un’altra per i calcinacci, un’altra ancora per la sua riconversione. Proprio sulla riconversione dell’hotel, nel 2010 scoppiò uno scontro durissimo tra proprietà e Comune sul “piano alberghi” approvato dall’amministrazione Giovannelli che limitava la trasformazione degli hotel in edifici residenziali, che sfociò in un contenzioso legale vinto dall’ente.
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