«Cani, non c'è alcuna epidemia»

Ateneo e veterinari smentiscono i cacciatori sui casi di leishmaniosi

TERAMO. Nessun contagio proveniente dalle fognature per i cani colpiti da leishmaniosi. A confutare le affermazioni del circolo cacciatori Val Vibrata - preoccupato perchè alcuni cani sono morti e altri sono ammalati - sono l'università e l'ordine dei veterinari. Il contagio, dicono i medici, avviene solo tramite la puntura di un insetto e la malattia non viene trasmessa da cane a cane.

«La leishmaniosi del cane», scrivono Donato Traversa dell'università di Teramo e Maurizio Manera, presidente dell'ordine provinciale dei veterinari, «è una malattia parassitaria causata da un protozoo del genere Leishmania, la cui trasmissione avviene tramite la puntura di un insetto, il flebotomo, che funge da vettore biologico. Al di là di segnalazioni occasionali prive di rilevanza epidemiologica, il cane contrae la malattia solo quando un flebotomo infetto lo punge per compiere un pasto di sangue. Pertanto la malattia non viene trasmessa da cane a cane, perché il protozoo deve compiere una parte del suo ciclo biologico nell'insetto per diventare infettante per il cane».

Il flebotomo è diverso dalle zanzare. «In particolare», spiegano i due esperti, «questo piccolo insetto non necessita di luoghi umidi per il suo sviluppo (come il maggior numero di specie di zanzare, che si sviluppano in acqua) e non si annida sui terreni con fogne o liquami, perché i flebotomi depongono uova nelle crepe o in fori del terreno, sulla sabbia, tra le pietre, sul pavimento delle stalle o su substrati vegetali o materiale organico di varia natura. Inoltre i flebotomi adulti possono rifugiarsi in grotte, muretti a secco e anfratti, dove trovano un microclima ideale. Pertanto, non è corretto affermare che esiste una correlazione tra presenza dell'infestazione e acque reflue né tantomeno è possibile dimostrare una correlazione tra aumento della diffusione della malattia e presenza delle suddette acque». Di conseguenza, non è vero che i cani si ammalino «rotolandosi nell'erba o venendo a contatto con terreni contaminati dai liquami».

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