Case lesionate: arrivano i periti

Ecco i muri lesionati e i pavimenti spaccati dalla galleria del Lotto zero

TERAMO. Commozione e rabbia, i due sentimenti che hannio animato i proprietari delle case gravemente lesionate dagli scavi del Lotto zero. Ieri, dopo tanto tempo, sono rientrati nelle proprie case, dichiarate inagibili, in occasione del sopralluogo dei periti del tribunale.
I sopralluoghi li hanno svolti tre collaboratori del Ctu nominato dal tribunale dell’Aquila, Salvatore Miliziano, negli edifici dichiarati inagibili di via Di Paolantonio e vico del Pero e ma anche nell’adiacente condominio Gerani, ancora abitato.

LE STORIE.
Il momento più toccante è stato quando un proprietario di un appartamento dello stabile puntellato di via Di Paolantonio, D.D.C. si è commosso fino alle lacrime. «La causa non finirà più e io non ricorderò il momento del rientro», ha detto disperato l’anziano, che ora è alla casa di riposo. Anche per Delia Lancianese, proprietaria di un appartamento in vico del Pero, i 9 anni fuori casa non sono stati facili. «Ha riportato gravi lesioni ai muri portanti, le porte e le finestre non di chiudono, il pavimento è sconnesso», racconta, «è stata una violenza dover abbandonare la propria casa, a cui si somma il disagio di cambiare quartiere e di dover rendere vivibile una casa in affitto». «La situazione è peggiorata», constata amareggiato Fabrizio Ammassari, «nel mio appartamento. Sin da subito, d’altronde, le lesioni agli angoli e ai muri portanti della casa facevano evincere che lo stabile non si può recuperare». L’angolo anteriore del palazzo di vico del Pero si è abbassato di 11 centimetri, quello del “Gerani” di 8.

IL TECNICO. Il perito dei danneggiati - più di una decina di famiglie - Gianni Pirocchi, accetta di tracciare un quadro: «Le valutazioni fatte non tengono conto del reale stato degli stabili. Per esempio è importante valutare lo stato delle fondazioni e del terreno di fondazione, ma il Ctu del tribunale si è rifiutato finora di indagare in tal senso. La galleria del Lotto zero è passata proprio sotto le fondazioni».

L’AVVOCATO. Gaetano Ronchi è il legale di molti danneggiati ed è “vittima” del Lotto zero. «Il consulente tecnico è delegato ad accertare le responsabilità. Quelle dell’Anas sono fuor di dubbio: ha avuto la direzione dei lavori e la responsabilità del procedimento. Di fronte ai crolli, peraltro, hanno fatto solo due ordini di servizio, in uno si invitava ditta a usare una speciale “talpa”, cosa mai avvenuta. Ma potrebbe non essere esente il Comune di Teramo: l’Anas ha chiamato in giudizio il Comune, dicendo che ha fornito un progetto sbagliato. Il Comune si è difeso sostenendo che l’autorizzazione l’ha data il ministero dei Beni ambientali».

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