Caso Robimarga e auto blu: a giudizio Varrassi, l’autista e sei dirigenti dell’Asl Teramo

Il gup Domenico Canosa ha deciso sull'inchiesta relativa alla promozione dell'urologo-ex assessore comunale del Pdl e sull’uso improprio dell'auto blu. Il processo comincerà il 18 settembre 2014

TERAMO. Tutti rinviati a giudizio l'ex manager Giustino Varrassi, il suo ex autista e altri sei dirigenti della Asl di Teramo: il processo per loro comincerà il 18 settembre 2014. Sono due le inchieste su cui il gup Domenico Canosa ha deciso pochi minuti fa. Quella sull'uso improprio dell'auto blu (670 viaggi con l’Audi A6 della Asl) e l’altra sulla promozione dell'urologo-ex assessore comunale del Pdl, Corrado Robimarga, a responsabile della struttura semplice di urologia endoscopica dell'ospedale di Giulianova.

La prima udienza preliminare era saltata per un certificato medico presentato dal direttore sanitario, Camillo Antelli. In quell’occasione, la Asl si è dovuta costituire parte civile contro il suo manager. Cioè Asl contro Asl. Ma parti civili sono anche i tre urologi, Vincenzo Cipolletti, Giuseppe Paradiso Galatioto e Paolo Galassi, lesi dalla promozione di Robimarga che, nel frattempo, è stato condannato a 3 anni e 8 mesi, e sospeso fino al 2018 dal servizio.

C’è più di un corto circuito in queste storie dove il pm, Davide Rosati, ha chiesto il processo per Varrassi e il suo ex autista, Giovanni Lanci, per l’uso personale dell'auto di servizio che, per un soffio, non costò all’ex dg venuto dall’Aquila (in auto blu) gli arresti domiciliari. Sì, Varrassi ha risarcito 5 mila euro alla Regione, ma quando lo ha fatto era già troppo tardi. Nell'altro procedimento, il manager “licenziato” è imputato insieme con Antelli, l'ex direttore amministrativo Lucio Ambrosj ed i dirigenti Maurizio Di Giosia, Vittorio Scuteri, Corrado Foglia e Gabriella Palmeri, per abuso d’ufficio per il caso Robimarga, a sua volta accusato e condannato in primo grado per quelle visite private a pagamento fatte in un ambulatorio dell’ospedale senza versare, come prevede la legge, una parte della parcella alla Asl.

Eppure la Asl, ad inchiesta per peculato e truffa già in corso, affida a Robimarga la direzione del reparto di Giulianova. E, per di più, la commissione disciplinare che doveva esaminare il caso, e prendere provvedimenti punitivi, sospende la procedura.

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