Comune, 480mila euro ai sei dirigenti

La giunta dà l’ok per pagare gli incentivi previsti dal contratto decentrato. Brucchi: a Teramo si applica il minimo di legge

TERAMO. Quasi mezzo milione di euro per pagare gli incentivi ai dirigenti comunali. La cifra contenuta nella delibera approvata venerdì dalla giunta fa impressione se confrontata alle ristrettezze economiche con cui l'ente è costretto a misurare opere pubbliche e servizi ai cittadini. Ai responsabili dei sei settori in cui è articolata la macchina amministrativa comunale è stato destinato un accantonamento di 480mila euro. Una somma da capogiro considerata la carenza di risorse che spesso, per far quadrare i conti, vengono sottratte a interventi basilari per i cittadini come le manutenzioni stradali. A quanto pare, però, l'amministrazione non può evitare di destinare questa cifra al pagamento dei propri dirigenti. «Si tratta di un obbligo previsto dal contratto decentrato», tiene a precisare il sindaco Maurizio Brucchi, «che noi applichiamo al minimo sindacale». L'esborso del Comune di Teramo, stando alle norme, potrebbe insomma essere aumentato ma non diminuito.

Brucchi sostiene che il quasi mezzo milione di euro indicato nella delibera di giunta comprenderebbe sia la quota di stipendio fisso spettante ai dirigenti sia quella variabile, misurata nel 30% del totale e collegata ai risultati ottenuti nel corso dell'anno. Anche così, escludendo cioè il fatto che quei soldi siano solo un enorme incentivo da aggiungere agli emolumenti base, la somma resta iperbolica in confronto alla crisi e alle difficoltà del Comune. I 480mila euro dell'accantonamento, infatti, divisi per sei fanno 80mila euro a dirigente. Secondo il sindaco, però, anche questa ripartizione non è esatta. La cifra, comprendendo la parte variabile dello stipendio dei dirigenti, non verrà erogata del tutto. Alla fine, in tasca ai responsabili dei sei settori andrà meno di quanto previsto dalla delibera. «Lo stanziamento dev'essere per legge quello indicato nell'atto», spiega il primo cittadino, «ma non sarà interamente assegnato».

Il 30% degli emolumenti riservati alla dirigenza è sottoposto a tre livelli di verifica dei risultati operativi. Il primo è affidato ai dirigenti stessi tramite il sistema dell'autovalutazione. In questa fase ogni responsabile giudica, in forma anonima, il lavoro dei colleghi stabilendo la quota d'incentivi economici che spetta a ciascuno. Il secondo livello di verifica è affidato al nucleo di valutazione che misura l'efficacia dei diversi settori rispetto agli obiettivi fissati nel piano di gestione dell'ente. L'ultimo scatto è affidato alla giunta. Gli assessori sono chiamati a esprimere il loro parere sull'operatività degli uffici che gli sono affidati. Si tratta, dunque, di un meccanismo complesso che a detta del sindaco stimola il raggiungimento dei risultati e tiene sotto controllo la spesa, peraltro già ridimensionata con la riduzione del numero dei dirigenti, che qualche anno fa erano nove. Alla somma stabilita nella delibera infatti è legata la determinazione, in percentuale proporzionalmente ridotta, anche dei premi da assegnare al resto del personale.

Gennaro Della Monica

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