Corsa a due per diventare rettore Corsi: «Innovazione e inclusione» 

Il direttore del dipartimento di Scienze della Comunicazione sfida l’altro candidato Cimini Centrale l’attenzione alla ricerca, tra le priorità anche il miglioramento del trasporto pubblico

TERAMO. È partito il conto alla rovescia per il rinnovo del vertice dell'università di Teramo. L'11 giugno l'ateneo sceglierà il nuovo rettore e sarà una corsa a due per succedere a Dino Mastrocola. A sfidarsi, come noto, saranno Salvatore Cimini e Christian Corsi.
Il primo, professore ordinario di diritto amministrativo nel dipartimento di Scienze politiche e presidente del corso di laurea magistrale in scienze delle amministrazioni, fino al momento della candidatura è stato direttore generale dell'ateneo. Il secondo, professore ordinario in economia aziendale, già preside della facoltà di Scienze della comunicazione, è l'attuale direttore del dipartimento di Scienze della comunicazione. Incontri ed appuntamenti volti a guadagnare consensi all'interno dell'università sono iniziati e il professor Corsi ha reso noto il suo programma che si compone di punti chiari e parole chiave che ruotano attorno al concetto di “università sistemica” che «considera l’ateneo teramano come un organismo in cui didattica, ricerca, terza missione (rapporti con il territorio) siano strettamente interconnesse per il raggiungimento di obiettivi comuni. Questo permetterà di generare una significativa crescita per l’ateneo e per l’intero territorio», si legge nel programma di Corsi che spiega come il suo progetto si basi su due direttrici: innovazione e inclusione. Fra le azioni in agenda c'è l’istituzione con gli studenti di un tavolo permanente ed il ripensamento del sistema di modulazione delle tasse. Fra le priorità anche il miglioramento del trasporto pubblico e l’ampliamento delle categorie di borse di collaborazione studentesca. Centrale la ricerca, con la volontà di istituire una nuova area di “Research Fundrising” per l’individuazione di fondi e l’attivazione di progetti europei. Fra le parole d'ordine del programma c'è l'inclusione, a partire dalla didattica, attivando azioni mirate al contrasto dell'abbandono degli studi. Ampio spazio alla terza missione con laboratori incentrati su innovazione e imprenditorialità, creazione di un incubatore di star-up e spin-off e di piattaforme ad hoc che favoriscano la collaborazione col territorio. Nel programma infine sono inseriti diversi “progetti speciali”, a partire dalla Cittadella della cultura nell'ex manicomio passando per il centro di ricerca AgriBioSerV, la riqualificazione dello stabile ex-mensa di Coste Sant’Agostino fino alla realizzazione del nuovo plesso del polo di Medicina Veterinaria a Piano d'Accio. (v.m.)
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