Costantini: «Il centrodestra non c’è più» 

Il candidato del polo civico (ex coordinatore di Fi) tira dritto: «Ho allestito la più grande coalizione vista a Giulianova»

GIULIANOVA. «Il centrodestra in questa città non esiste più, la gente ha capito che con l’arroganza delle decisioni imposte non si va da nessuna parte». E’ un fiume in piena Jwan Costantini dopo la decisione di lasciare la carica di coordinatore cittadino di Forza Italia per presentarsi alle elezioni come candidato sindaco di polo civico, perché si sente liberato dai lacci e lacciuoli di un sistema, quello delle alleanze del centrodestra dettate da Roma, che fin da subito gli era stato stretto. La sua volata verso la candidatura a primo cittadino era iniziata con largo anticipo quando aveva cominciato a tappezzare la città con manifesti 6x3 in cui campeggiava o da solo o insieme a un gruppo di bambini, immagini sempre accompagnate dalla stessa scritta che richiamava al cambiamento. E quando è arrivato il diktat di convergere verso il candidato sindaco della Lega Pietro Tribuiani, Costantini non ha accettato l’ordine di scuderia e ed è andato avanti con il suo progetto di polo civico. «Quella che mi appoggia è la coalizione più grande di sempre a Giulianova», dice Costantini non senza una certa enfasi, «una coalizione che vede insieme otto gruppi che hanno deciso di convergere in sei liste per un totale di 96 candidati. Le famiglie storiche di Forza Italia che non vogliono stare con la Lega sono tutte con me, all’interno delle mie liste sono rappresentate le anime moderate e cattoliche di questa città e posso dire con certezza che siamo gli unici veri rappresentanti dei giuliesi, giovani, meno giovani e di quelli che si erano allontanati dalla politica».
Costantini sente il vento in poppa e lavora con i suoi più stretti collaboratori all’autenticazione delle firme per la presentazione delle liste e dei candidati. A dargli una mano tanti amici anche di fuori città, tra questi Alessandro Recchiuti, consigliere di opposizione al Comune di Roseto. E poi ci sono l’orafo Luigi Valentini, il presidente degli albergatori Marco Di Carlo, il manager sportivo Ernesto Ciafardoni e i suoi storici sodali del movimento “Noi verso” Antonio Figliola e Livio Persiani. Ma ci sono anche l’ex coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Paolo Vasanella e l’ex candidtao sindaco inizialmente espresso da Fdi Gianluca Grimi che hanno formato una lista in suo appoggio. «Ho rifiutato la poltrona da vice sindaco», continua Costantini riferendosi all’offerta fattagli dal centrodestra per convincerlo a non candidarsi, «perché non me la sono sentito di tradire gli amici degli ultimi cinque anni, ma soprattutto non ho voluto tradire questa città che si aspetta un cambiamento vero. Noi rappresentiamo la nuova vera immagine per Giulianova e questo i giuliesi lo hanno capito». Da quando ha reso pubblica la sua decisione, Costantini dice di aver ricevuto millequattrocento messaggi sul suo smartphone. «Non sono ancora riuscito a rispondere a tutti», commenta con orgoglio, «ho ricevuto un entusiasmo commovente». Dice di avere ancora ottimi rapporti con i responsabili provinciali e regionali di Forza Italia «ma non potevo accettare di partecipare ad un artificio elettorale mettendomi a disposizione di una scelta fatta a Roma, in una stanza del Senato, che ai più è sembrata una banale ripartizione del Monopoli». Una sola volta Costantini accenna al candidato della Lega Tribuiani: «Il più duro e vile attacco non mi è arrivato dalla mia naturale controparte, il centrosinistra, ma da chi diceva di voler andare al voto con me e con la coalizione», dice Costantini riferendosi all’invettiva sferrata ieri da Tribuiani che in un comunicato stampa lo aveva apostrofato come «candidato sindaco bambino». ©RIPRODUZIONE RISERVATA