l'allarme

Crediti malati, Banca di Teramo al quarto posto fra le Bcc italiane

Studio del Sole 24 Ore sui bilanci del 2013: i prestiti deteriorati dell’istituto di credito teramano rappresentano il 26,8% del totale dei finanziamenti concessi. Superata la soglia di rischio

TERAMO. Si chiamano crediti malati, sofferenze, incagli. Tanti modi per indicare quelle somme che le banche hanno prestato ma che hanno difficoltà a recuperare o delle quali non potranno più tornare in possesso perché nel frattempo i debitori sono stati dichiarati insolventi. E’ un problema che riguarda molto da a vicino la Banca di Teramo, ma con cui devono fare i conti tutti gli istituti di credito – più c’è crisi, più aumentano le sofferenze bancarie – e che quando supera la soglia fisiologica mette a rischio la tenuta stessa degli istituti bancari.

Le banche di credito cooperativo sembravano soffrissero meno delle consorelle maggiori, ma negli ultimi anni non è più così. Il livello di guardia è considerato il venti per cento di sofferenze sul totale dei crediti concessi e secondo uno studio pubblicato ieri dal Sole 24 Ore sono 33 le Bcc italiane in cui crediti superano la soglia di pericolo. Fra queste, nella poco invidiabile quarta posizione fra le Bcc italiane più in difficoltà, c’è la Banca di Teramo di credito cooperativo con il 26,8% di crediti a rischio sul totale dei finanziamenti concessi.

Sono conti che si basano sui bilanci del 2013 ed è proprio in riferimento a quell’esercizio che si sono registrati dei problemi fra la Banca di Teramo e gli ispettori di Bankitalia. Una diversità di vedute –potremmo chiamarla così – su come valutare in bilancio una serie di crediti a rischio che, secondo Bankitalia, dovevano essere iscritti fra le perdite per un ammontare di circa due milioni. Questo potrebbe anche essere legato alle dimissioni in blocco, rassegnate nell’estate dell’anno scorso anno, dei componenti del collegio dei revisori dei conti della Banca di Teramo, anche se ufficialmente tale collegamento è mai stato dichiarato. Il collegio dei revisori è stato poi rinnovato nello scorso mese di ottobre con la nomina dei nuovi componenti: l’ex presidente della Regione Gianni Chiodi, cui è stata affidata la presidenza, affiancato da Elio Di Domenico e Alfonso Di Sabatino Martina.

In ogni caso, anche in presenza di un volume preoccupante di crediti malati, la banca teramana – come ha precisato più di una volta il presidente del consiglio di amministrazione Cristiano Artoni – ha registrato comunque dei risultati positivi, anche grazie ad una politica del credito più rigorosa, attuata in particolare dopo l’arrivo del nuovo direttore generale Fernando De Flaviis. «E’ una banca», aveva dichiarato Artoni commentando l’andamento dei primi sei mesi del 2014, in occasione dell’insediamento dei nuovi componenti del collegio dei revisori, «che presenta performance semestrali importanti e che continua a destinare i suoi utili negli accantonamenti».

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