Crisi, aumenta la cassa integrazione

I nuovi dati shock dell’Inps: nei primi tre mesi del 2013 è cresciuta di 200mila ore e ne usufuiscono 400 persone in più

TERAMO. La crisi non allenta la sua morsa. I dati sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali in provincia segnano ancora un aumento del ricorso alla cassa integrazione. Il presidente del comitato provinciale dell’Inps, Mario Pellegrini, parla infatti di un aumento del 10% della cassa integrazione ordinaria nei primi tre mesi del 2013 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Più di 200mila ore e quasi 400 lavoratori in più. «I settori più colpiti dalla crisi», spiega Pellegrini, «sono il legno, in cui sono state autorizzate più di 241mila ore di cassa integrazione ordinaria, cioè l’80% in più rispetto allo stesso periodo del 2012 quando erano 134mila; il meccanico, con 171mila ore di ordinaria e 406mila di straordinaria, con una variazione, rispettivamente del 59 e del 152% rispetto al 2012. Non va bene l’abbigliamento con 98mila ore circa di ordinaria e quasi 206mila di straordinaria (con variazioni del 100% e del 59%)». Altri dati negativi vengono registrati nella lavorazione dei minerali non metalliferi: 177mila ore di ordinaria (+421%) e 67mila ore di straordinaria (-67%).

L’andamento della cassa integrazione in effetti è in aumento sia per l’ordinaria che per la straordinaria: la prima arriva, nel trimestre in esame, a un milione di ore in totale (605mila nel 2012) la seconda supera un milione 48mila (872mila nel 2012).

Diverso è invece l’andamento della mobilità, in calo del 5,2%. «Le aziende che dovevano chiudere hanno chiuso», osserva preoccupato Pellegrini, «ricordo che la crisi si è intensificata dal 2009. Molte aziende hanno già fatto tutto il “percorso”, dalla cassa integrazione ordinaria, alla straordinaria e quindi ai licenziamenti con il ricorso alla mobilità. Guardando i dati c’è una riduzione di 100 beneficiari dell’indennità di mobilità: probabilmente alcuni hanno terminato il periodo - che arriva fino a 4 anni - in cui nel hanno diritto». Pellegrini rimarca però che comunque ci sono dei comparti che mostrano una discreta tenuta: è il caso dell’alimentare, del chimico, gomma e plastica.

Ancora diverso il discorso per la cassa integrazione in deroga, utilizzata dalle piccolissime aziende. L’esplosione del ricorso a questo ammortizzatore sociale c’è stato nel 2012. In provincia si è passati dal milione 272mila ore di tutto il 2011 ai due milioni 108.344 di tutto il 2012 (+65,7%). Nei primi tre mesi del 2013 c’è stata una flessione: -58% con “sole” 138mila ore di cui molte, il 37% nel commercio. «Molte aziende nel 2012 l’hanno esaurita nel 2012, non se ne possono fare più di 35 settimane», spiega il presidente dell’Inps. Pellegrini indica quelle che a suo parere sono le due maggiori criticità per le imprese della provincia. Una è la difficoltà di accesso al credito, segnalata da più parti. L’altra è una criticità venuta alla luce ultimamente: «Molte imprese non riescono a pagare i contributi all’Inps, quindi con un problema di insolvenza non viene rilasciato il Durc (documento unico di regolarità contributiva che attesta che si è in regola con i versamenti, ndr) per cui l’azienda non riesce a riscuotere nè dalla pubblica amministrazione nè, in molti casi, dai privati. Insomma, è il classico cane che si morde la coda». In questo panorama «c’è un’importante disponibilità di tutti gli uffici dell’Inps a risolvere tutti i tipi di problemi», osserva Pellegrini, «cerchiamo di venire incontro alle esigenze di lavoratori e aziende».

Intanto ieri c’è stata una riunione del comitato provinciale,in cui è avvenuta la presentazione ufficiale del nuovo direttore della sede teramana, Domenico De Fazio, che arriva dall’Aquila dove era vice direttore regionale. Ieri era a Teramo anche il nuovo direttore regionale dell’Inps, Alberto Scuderi.

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