Crollo a Campli, dieci famiglie sfollate

Alle 19,30 una strada sprofonda e ingoia una cabina Enel alta sette metri. Nuovi sgomberi anche a Ponzano e Casoli

TERAMO. Terreno ancora in movimento. Il timido sole invernale non è riuscito a fermare un territorio intriso d’acqua. E così continuano le frane e gli sgomberi.

CASTELNUOVO. L’allarme è scattato ieri sera alle 19,30. Si è allargato il fronte della frana a Castelnuovo di Campli: il terreno ha ceduto e una cabina dell’Enel alta 7 metri e una strada sono completamente venuti giù. L’enorme smottamento è arrivato a lambire delle case e il sindaco Pietro Quaresimale ha evacuato una decina di famiglie. «Intanto ora le abbiamo messe al sicuro, domani (oggi per chi legge, ndr) notificherò le ordinanze. Qui è peggio del terremoto. Proprio l’altro giorno con i tecnici siamo passati per la strada franata. Ho visto che sotto c’erano pure degli animali, spero si siano salvati, ma ora col buio non vediamo nulla. So solo che il terreno è sprofondato per parecchi metri. Qui parliamo di danni per milioni e milioni». Metà del paese, per il crollo della cabina, è rimasto al buio: l’Enel ha portato un generatore, ma non c’è più la cabina a cui attaccarlo. Si stanno studiando soluzioni.

PONZANO. Gli sfollati salgono a 90. Il sindaco Cristina Di Pietro ha dovuto adottare altre ordinanze di sgombero in quanto la frana sta avanzando di un metro e mezzo al giorno e danneggia via via nuove case. «La Protezione civile ci deve fornire al più presto dei sensori che ci allertino sul movimento della terra, per poter evacuare per tempo le case in pericolo. Sono indispensabili per evitare di mettere a rischio l’incolumità delle persone. Finora il centro storico di Ponzano non è stato coinvolto. Ma c’è bisogno dei sensori in modo da tenere sotto controllo quello che accade a Ponzano, ma anche a Borrano. La frana d’altronde si estende per 10 ettari».

PENNA SANT’ANDREA. Il terreno non regge nemmeno a Penna Sant’Andrea, dove tre giorni fa è crollato un pezzo di Statale 81, fra Penna e Val Vomano. L’Anas ha subito avviato i lavori: all’inizio si prevedeva di riaprire con una carreggiata unica dopo un paio di giorni. «Ma la situazione è precipitata», spiega il sindaco di Penna, Severino Serrani, «il terreno continua a franare, si è abbassato di almeno 4 metri. Ora hanno studiato un altro tipo di intervento che prevede dei drenaggi per convogliare l’acqua altrove. La ditta in serata (di ieri, ndr) ha già iniziato. Ma secondo me i lavori non saranno finiti, e quindi la viabilità non sarà riaperta, prima di altri tre-quattro giorni. E stiamo parlando di un intervento tampone. Poi ce ne vuole uno risolutivo, ma prima va fatto un progetto, oltre che degli studi, che sono già iniziati».

CASOLI. Anche nell’Atriano la terra non si ferma. Ieri il sindaco Gabriele Astolfi ha dovuto emettere un’altra ordinanza di sgombero a Casoli. «Purtroppo la frana non si ferma, si sta allungando il fronte», dichiara Astolfi, «abbiamo adottato l’ultima ordinanza dopo il sopralluogo del Genio civile. Domani (oggi per chi legge, ndr) avremo la relazione dei geologi per capire come si muove la frana e poi in tempi rapidissimi dobbiamo avviare gli interventi».

TERAMO. Conseguenze della nevicata, di diverso genere, anche a Teramo. È stata emanata una ordinanza per un capannone con una copertura in eternit danneggiata in contrada Casoli di Villa Mosca: il proprietario deve rimuoverla.

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