Decreto ingiuntivo da tre milioni contro la Asl di Teramo

L’ha notificato all’azienda la Piccola Opera Charitas di Giulianova che contesta il dimezzamento delle rette per i pazienti

TERAMO. Piccola Opera Charitas e Asl ai ferri sempre più corti. La fondazione dell’istituto giuliese ha infatti recentemente notificato all’azienda sanitaria un decreto ingiuntivo da più di 3 milioni di euro.

In sostanza la Piccola Opera ritiene che la Asl abbia pagato troppo poco le prestazioni per i pazienti – un centinaio in regime residenziale, altrettanti in semiresidenziale – in cura nella struttura. In effetti la Asl ha ridotto il pagamento da 150 euro a 80 euro a prestazione. Questo è avvenuto dopo che, nell’aprile 2013, la struttura giuliese fu oggetto di un’ispezione congiunta di Nas e Asl, sollecitata dai primi. Dalle verifiche risultò che la Piccola Opera Charitas per alcuni aspetti non era a norma, non solo da un punto di vista strutturale, ma anche per quanto riguarda i profili professionali del personale impiegato, circa un centinaio di persone.

Questo fatto, unito alla tipologia di pazienti, ritenuti non tanto bisognosi di riabilitazione, quanto piuttosto di assistenza e tutoraggio, indusse la Regione a cambiare tipologia di contratto. In sostanza, dunque, la Asl ha pagato le prestazioni come se fossero assicurate da una residenza assistenziale, invece che da una deputata alla riabilitazione, dimezzando, in pratica, la retta per ogni paziente.

Tutto questo non è andato giù alla Piccola Opera Charitas, che ha impugnato di fronte al Tar l’atto della Regione, ottenendo la sospensiva (si è ancora in attesa del giudizio di merito). E ora ha notificato il decreto ingiuntivo alla Asl, chiedendo la differenza fra la vecchia e più cospicua tariffa e la nuova. Non a caso per il 2013 la Asl ha versato alla Piccola Opera Charitas, poco più di 2 milioni di euro, a fronte degli oltre 5 che liquidava in precedenza.

Peraltro sembra che la Asl, nel luglio scorso, abbia di nuovo svolto una verifica per accertare se l’istituto giuliese avesse ottemperato a tutte le prescrizioni per arrivare allo standard di residenza di riabilitazione, ma pare ci siano ancora notevoli discrasie, in particolare per quanto riguarda i titoli professionali del personale sanitario. Invece sono in corso le opere strutturali di adeguamento ai parametri richiesti dalla convenzione. Insomma, la situazione è ancora suscettibile di ulteriori evoluzioni.

Anche perchè il direttore generale della Asl, Roberto Fagnano, ha deciso di opporsi al decreto ingiuntivo da tre milioni di euro e di andare quindi in giudizio.

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