Don Elvio, una domenica chiuso in cella
Prete arrestato: la parrocchia fa una veglia di preghiera, il quartiere litiga su Facebook. La difesa: si farà interrogare
GIULIANOVA. Una domenica in carcere, a Perugia, per don Elvio Re, il sacerdote 62enne arrestato dai carabinieri di Assisi con l'accusa di tentato stupro a una donna rom. La comunità si spacca sui social network, tra innocentisti e colpevolisti, mentre i legali del religioso chiedono che venga interrogato. Inoltre, ieri sera, c’è stata una veglia di preghiera nella parrocchia di Santa Maria Annunziata a Giulianova Lido, proprio a sostegno del viceparroco.
Don Elvio è apparso provato agli occhi del legale Massimo Spaccassassi, avvocato difensore (insieme a Concetta Colleoni del foro di Perugia ndc) messo a disposizione direttamente dal vescovo. Spaccasassi lo ha trovato «scosso» per l'esperienza inedita della restrizione in carcere, ma nel contempo «sereno e fiducioso che si arriverà presto ad un chiarimento, come è fiducioso il vescovo che non può che rimettersi al corso della magistratura».
Spaccasassi non entra nel merito della complessa vicenda giudiziaria. «Preferisco parlare poco perché devo conoscere le carte», sottolinea spiegando che la scelta del sacerdote di avvalersi della facoltà di non rispondere sia stata la migliore: «non avendo ancora noi avvocati la conoscenza degli atti».
«A questo punto», prosegue Spaccasassi, «verranno valutate le strategie difensive, magari servendoci anche delle indagini investigative. È possibile che faremo richiesta dell'interrogatorio dell’indagato». Ed è anche possibile che si farà uso dell'accertamento dei tabulati telefonici, che potrebbero chiarire ulteriormente la vicenda. «Valuteremo comunque ogni pista utile e chiederemo di ottenere la scarcerazione dell'indagato». Si lavora anche per accertare che contro don Elvio possa essere stata ordita una trappola, visto che conosceva la figlia della donna che lo ha denunciato e, alla quale in più di un'occasione avrebbe prestato del denaro per pagare delle bollette e per altre necessità.
Intanto, dopo la notizia shock che ha sconvolto la comunità, sono ancora in tanti a difendere don Elvio. E questo, anche alla luce di una mina innescata sui social network da Giusy Branella, presidente dell’associazione “Tutti per Unica Beach”, da tempo schierata contro i parroci dell’Annunziata (contrari alla spiaggia per cani). Nelle ultime ore, la Branella è arrivata a scrivere su Facebook: «All’Annunziata niente cani, niente Unica Beach, avete un prete unico, auguri!», e ancora, «Gli animali esseri immondi? Lo diceva qualcuno dell’Annunziata, auguri parrocchiani, e i preti?». Commenti che, neanche a dirlo, hanno scatenato un putiferio di reazioni contro il medico veterinario. «Vergogna, vergogna, vergogna», scrive un residente. «Io sono a favore degli animali, ma gente come te fa solo male alla causa. Devi chiedere umilmente scusa a tutta la comunità». E ancora: «Le accuse devono essere dimostrate e, se lo saranno, è giusto che il sacerdote sia condannato. Ma non capisco il nesso coi cani».
«Il parroco ti perdonerà per quello che ha detto», interviene Carlo Mustone, delegato del comitato di quartiere, «perché sei una persona fragile. Non può dare un giudizio su una persona con le indagini ancora in corso», si sfoga Mustone, «Don Elvio può anche aver sbagliato, ma lei si è attaccata a una vecchia conversazione che ebbe con don Ennio nel periodo un cui voleva riproporre la spiaggia sul lungomare Rodi. Il parroco le disse che c’erano problemi più importanti dei cani».
«Giusy Branella non si può permettere di fare affermazioni così pesanti», accusa Sandro Brandimarte, «tutto il quartiere è contro di lei, in difesa di don Elvio».
«Le frasi sono state strumentalizzate», replica Branella, «Alcuni abitanti dell’Annunziata hanno fatto una tragedia per i cani e adesso stanno zitti mentre il loro prete è accusato di stupro? Quelli che hanno commentato la mia affermazione sono gli stessi che erano contro la spiaggia. Don Ennio, quando andai a parlare con lui, mi rispose che gli animali sono esseri immondi che contaminano l’anima umana. Sono convinta di quello che dico ma ho tolto comunque le frasi da Facebook che, effettivamente, potevano sembrare un po’ troppo forti».
Margherita Totaro
Catia Di Luigi
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