Donna cade nel tombino allagato Il giudice condanna il Comune

GIULIANOVA. Una donna cade in un tombino e il Comune viene condannato dal giudice di pace a risarcirla con 1.033 euro, oltre agli interessi legali sulla somma e le spese legali pari a 670 euro. La sentenza si riferisce ad un incidente occorso il 15 luglio 2016 ad A. F., una donna di Giulianova, difesa dall’avvocato Pier Francesco Manisco, mentre camminava lungo il marciapiede destro di via XXIV Maggio. In qual momento stava piovendo molto forte e la donna era caduta in un tombino completamente allagato e scoperchiato procurandosi lesioni giudicate guaribili in 10 giorni dal pronto soccorso dell’ospedale di Giulianova. Il legale della donna ha sostenuto la responsabilità del Comune quale ente che esercita sul tratto stradale teatro dell’incidente un effettivo potere di vigilanza e controllo in quanto marciapiede di strada urbana e centrale della città. Oltre a confermare l’esistenza del danno, il giudice ha ritenuto che esistesse il nesso di causalità tra le condizioni del marciapiede e l’incidente capitato alla donna. I testi ascoltati hanno confermato la ricostruzione dell’evento. In particolare un testimone ha riferito di aver visto A.F. cadere nel tombino scoperchiato ed allagato dalla pioggia, circostanza che impediva di vedere che era scoperchiato. Anche due dipendenti comunali, chiamati a testimoniare, hanno ribadito che il tombino era senza coperchio, ricordato che dopo alcuni mesi dall’episodio occorso alla donna, erano effettuati sulla conduttura di raccolta delle acque piovane dei lavori per aumentarne la portata e facilitare così il deflusso dell’acqua piovana. Il Comune dal canto suo non è riuscito a fornire la prova del cosiddetto caso fortuito. Di qui la decisione del giudice di pace di condannare l’amministrazione a risarcire la donna. (al. al.)
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