Endoscopia non ha medici: il reparto chiude

Atri, un altro caso limite: da lunedì servizio fermo, denuncia alla procura del sindaco di Pineto

ATRI. L’ospedale di Atri rimane senza servizio di endoscopia. Il problema viene segnalato dal sindaco di Pineto Luciano Monticelli. Il servizio di endoscopia, a partire dal 19 novembre, nei fatti, chiuderà.

«Ad oggi», spiega il primo cittadino, «il responsabile dell'unità operativa di medicina assicura, nelle giornate di mercoledì e giovedì, la presenza di due dirigenti medici per il servizio di endoscopia. Da lunedì, invece, la stessa unità non “presterà” più personale medico al servizio in questione. È una cosa inaccettabile».

Monticelli sottolinea che la decisione si tradurrà nella mancanza totale di medici addetti per il servizio, con la conseguenza che non si effettueranno più prestazioni per pazienti interni ed esterni. «Non solo», prosegue il sindaco pinetese, «saranno annullate tutte le prestazioni fino ad aprile 2013 e sospese tutte quelle in libera professione. Siamo dinanzi all'ennesimo e ingiustificato disservizio, per il quale sarebbe sufficiente attivare, con ogni possibile urgenza, la procedura relativa all'assegnazione di una ulteriore unità medica presso quella di medicina».

Da qui la decisione di Luciano Monticelli di scrivere adirettore generale della Asl, Giustino Varrassi, annunciando anche la possibilità di denunciare il fatto all'autorità giudiziaria se questo servizio pubblico dovesse essere interrotto.

«Dopo l'Utic ecco una nuova, ennesima problematica», commenta amareggiato Monticelli, «non è possibile tacere dinanzi a una vera e propria interruzione di servizio. Una decisione gravissima, alla quale non intendo soprassedere. Chiedo a Varrassi di porre rimedio, altrimenti denuncerò il fatto. Sono stanco di assistere ai tentativi di distruzione del San Liberatore».

I mali del servizio di endoscopia sono iniziati con l’addio del "padre" della gastroenterologia di Atri, Alessandro Della Sciucca. Era febbraio 2011 e l’unico gastroeneterologi del San Liberatore è migrato alla Asl di Pescara. Una perdita- che i colleghi del reparto di medicina hanno tentato di tamponare, ma ultimamente con orari molto ridotti. Una perdita che ha causato un aumento della mobilità passiva: molti pazienti per le gastroscopie ormai si rivolgono al la Asl di Pescara. (a.f.)

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