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Errani: tutte le scuole dovranno essere adeguate

Il commissario della ricostruzione chiede al Comune un piano per portare l’indice di resistenza degli edifici al massimo. Entro 10 giorni l’ok ai nuovi poli

TERAMO. Non solo nuove scuole ma anche adeguamento sismico di quelle esistenti. Il Comune dovrà presentare un piano complessivo sull'edilizia scolastica in città all'ufficio del commissario per la ricostruzione. Sull'elaborazione di questo atto programmatorio è stato incentrato l'incontro di ieri a Roma tra il sindaco Maurizio Brucchi e Vasco Errrani. Il colloquio è servito a mettere a punto la strategia dell'amministrazione cittadina e i passaggi burocratici necessari per concretizzare l'obiettivo di rendere più sicuri gli edifici scolastici. Gli interventi da pianificare sulle strutture ancora in funzione, dunque al netto di quelle già chiuse perché dichiarate inagibili, saranno orientati a raggiungere il massimo grado di resistenza sismica. Nella scala che va da zero a uno, insomma, l'indice di vulnerabilità di ciascun immobile dovrà tendere a uno, il livello più alto. I valori intermedi e i dubbi sull'effettiva resistenza di scuole che si attestano a 0,3 o 0,4 spariranno in un futuro che si spera non troppo lontano.

«Tutte le scuole dovranno arrivare al grado 1 dopo i lavori di adeguamento», conferma Brucchi, «e per quelle che si attesteranno a livelli di poco inferiori, come 0,8 o 0,9, sarà il Comune a decidere se tenerle aperte o meno». Il primo passo, però, resta il calcolo dell'indice di vulnerabilità che ancora manca per una quindicina di edifici cittadini. Una volta acquisito questo dato l'amministrazione studierà gli interventi necessari per farle arrivare al livello massimo di resistenza sismica e poi spedirà tutto all'ufficio romano per la ricostruzione. L'operazione non si concluderà a breve, considerato che per il calcolo degli indici servirà circa un mese, ma la prospettiva indicata da Errani segna comunque una svolta nella gestione del patrimonio immobiliare destinato alle attività didattiche.

Più stretta è invece la scadenza per le nuove scuole. Entro dieci giorni al massimo, infatti, l'amministrazione inoltrerà all'ufficio del commissario la documentazione completa relativa al polo della D'Alessandro e al progetto per Piano d'Accio. In quest'ultimo caso, oltre all'elenco dei lavori necessari per l'allestimento degli spazi attigui allo stadio, andrà consegnato il computo delle spese necessarie. Tra i costi dell'intervento sarà inserito anche l'esborso previsto per l'affitto da pagare al gestore Sabatino Cantagalli, l'imprenditore che ha in concessione la struttura di proprietà comunale. Nell'incartamento il Comune dovrà inserire anche la richiesta di variazione d'uso dell'immobile che sarà approvata direttamente dall'ufficio senza passare né per la giunta né per il consiglio comunale, così come stabilito da recenti disposizioni normative sulla gestione dell'emergenza. Prima della scadenza, però, il sindaco riferirà in commissione urbanistica, illustrando i passaggi concordati con Errani. Il consiglio sarà chiamato ad esprimersi sul piano di riassetto complessivo delle scuole. Clicca qui per guardare il servizio che Le Iene ha dedicato domenica scorsa al problema delle scuole, e nel quale i sindaci di Giulianova e Teramo ne escono bene.

All'emergenza maltempo è stata dedicata, sempre ieri, l'audizione di Brucchi in commissione ambiente della Camera. «Non ci basta un semplice rimborso», ha evidenziato, «i danni devono essere risarciti e servono investimenti sulla rete elettrica». Il sindaco ha anche sollecitato chiarezza sulla sicurezza della diga di Campotosto, anche alla luce dell'allarme lanciato dalla commissione grandi rischi su possibili forti scosse nella zona. (g.d.m.)

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