Esenzione ticket, maxi coda di anziani all'Asl Teramo/Foto

Paziente costretto a distribuire bigliettini per scongiurare risse. Caso preservativi per ecografo negati: la Asl dà la sua versione

TERAMO. E’ il classico esempio dell’italica arte di arrangiarsi davanti alle difficoltà. Questa volta l’ha escogitata un utente della Asl quando ieri gli si è parata davanti agli occhi una scena dantesca, nell’ufficio al pianterreno della Asl, in circonvallazione Ragusa. E’ una scena che in realtà si ripete da alcuni giorni a questa parte: il 31 marzo è scaduto il termine per il rinnovo dell’esenzione dal pagamento del ticket sanitario, per cui centinaia e centinaia di persone, soprattutto anziani, devono recarsi alla Asl per rinnovare il relativo libretto.

La ressa raggiunge livelli incredibili. Ogni mattina la Asl distribuisce i biglietti per 100 prenotazioni e ogni pomeriggio 50. Molti, soprattutto se provenienti dai paesi dell’entroterra dove il passaparola è minore, non sanno che i biglietti sono contingentati e quindi spesso fanno un viaggio a vuoto perchè arrivano alla Asl ma i biglietti per poi accedere alla prestazione allo sportello sono già finiti. Già alle 9 è tutto esaurito per il turno di mattina.

Ieri alle 13,30 l’ufficio della Asl era affollatissimo, c’erano almeno 40 persone che aspettavano che alle 14 iniziasse la distribuzione pomeridiana nel “dispenser” di biglietti. E sono iniziati i diverbi fra chi attendeva. C’era chi accusava l’altro di essere passato avanti, chi spingeva, insomma, una situazione poco piacevole soprattutto perchè coinvolgeva anziani, tutti costretti a stare in piedi per non perdere il posto nella fila per acquisire il diritto a fare un’altra fila.

«C’erano persone arrabbiatissime e ho pensato che bisognava fare qualcosa», racconta Edgardo Piantieri, «allora ho preso dei depliant pubblicitaridi una parrucchiera, li ho ritagliati e sui pezzettini di carta ho scritto dei numeri che ho distribuito a chi era in attesa. Così sono cessati i litigi per accedere al dispenser». Piantieri, ex sindacalista, era andato a fare la fila per conto della madre di 89 anni. «Mi chiedo chi non ha nessuno per fare la fila per suo conto come faccia, d’altronde l’esenzione riguarda soprattutto gli anziani», osserva, «possibile che non si trovi un modo per evitare di pesare su una categoria già così debole? Perchè non coinvolgere i medici di base e affidare a loro l’incombenza dell’esenzione? Un anziano ha fatto un’osservazione: almeno la Asl, che ci costringe a queste attese, ci dia un numero sufficiente di sedie per sederci. E dire che c’è gente che è tornata due-tre volte». Ieri alle 15 gli sportelli sono stati aperti. All’inizio ce n’era uno solo in funzione per l’esenzione poi se ne è aggiunto un altro. Piantieri, che aveva in numero 15, ha rinnovato il libretto alle 16,15. Lui è stato in attesa “solo” tre ore. «Ma chi aveva numeri più alti ha dovuto aspettare molto di più».

Del caso si è occupato anche il governatore Chiodi che sabato era alla Asl per una conferenza stampa e ha raccolto la segnalazione di un anziano di Villa Petto che non si può muovere. «Penso che noi ci dovremmo preoccupare di avere tutti i dati, in collaborazione con il sindaco, per ottemperare e d evitare i disagi», ha osservato. Il direttore generale, Giustino Varrassi, ha aggiunto che «c’è stata una baraonda perchè tutti rinnovano l’esenzione all’ultimo momento».

Consultorio e profilattici. Sul caso della mancata fornitura di profilattici per far eseguire le ecografie transvaginali al consultorio di Teramo che ha fatto registrare una polemica a distanza fra il ginecologo Roberto Petrella e il governatore Gianni Chiodi, il direttore del coordinamento assistenza sanitaria territoriale Valerio Profeta ieri ha svolto un’indagine. Uno dei motivi di contrasto è il numero delle richieste di fornitura di profilattici alla Asl: una (il 3 aprile) secondo Chiodi, 4 per Petrella. Profeta afferma che le richieste del 14 gennaio, 19 febbraio e 5 marzo «furono formulate in maniera errata sia nel contenuto che nella forma. Nel contenuto in quanto anziché richiedere la fornitura di copri sonda furono richiesti dei profilattici; questi non possono in alcun modo essere utilizzati come copri sonda in quanto il lubrificante del profilattico danneggerebbe la sonda stessa. Errate nella forma in quanto la richiesta sarebbe dovuta essere presentata al settore specifico che si occupa degli acquisti». Quindi l’unica correttà è quella del 3 aprile, richiesta autorizzata il 5. Ma Profeta dice anche che gli operatori del consultorio non hanno disdetto alcun esame a causa di questo disservizio e che Petrella da oggi eseguirà tutti gli esami prenotati. Il ginecologo ribatte a distanza che «nelle richieste c’è scritto “profilattici per sonda transvaginale”, quindi il significato è chiarissimo e non può essere considerato un errore. E comunque l’errore sugli uffici a cui inviare la richiesta è sintomo della confusione burocratica all’interno della Asl, in quanto sono state date precise indicazioni. Ho dato io stesso, poi, disposizioni di disdire le ecografie transvaginali: alcune pazienti sono state raggiunte telefonicamente, come risulta dal registro, altre non hanno risposto al telefonino. Comunque mi doterò a mie spese di preservativi e riprenderò subito gli esami, come chiestomi da dottor Profeta. Io penso che invece di fare tutte queste precisazioni sui cavilli bisognerebbe chiedere scusa alle pazienti».

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