Estradato il giovane di Silvi, oggi sarà interrogato a Rebibbia

Agguato al direttore della Motorizzazione di Chieti: il ragazzo accusato di tentato omicidio. L’arresto qualche giorno fa a Londra e poi il trasferimento nel carcere romano

SILVI. Il giovane di Silvi, arrestato a Londra con l’ accusa di aver esploso un colpo di pistola contro il capo della Motorizzazione di Chieti, da ieri è nel carcere romano di Rebibbia. Le autorità inglesi hanno accolto la richiesta di estradizione presentata da quelle italiane e nella notte tra giovedì e venerdì il 26enne Doriano Mancinelli ha lasciato il Regno Unito, dove era detenuto da qualche settimana, e con un volo di linea è atterrato all’aeroporto di Fiumicino. Per questa mattina alle 10.30 è fissata l’udienza di convalida e l’ interrogatorio di garanzia che si svolgerà per rogatoria.

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Mancinelli è accusato di tentato omicidio: davanti al giudice sarà assistito dal suo avvocato Ernesto Picciuto e potrà dare la sua versione dei fatti o avvalersi della facoltà di non rispondere. E’ ipotizzabile che dopo l’udienza di oggi, la Procura chieda il suo trasferimento nel carcere teramano.L’arresto del giovane è arrivato dopo nove mesi di indagini serrate nel corso delle quali gli investigatori (i carabinieri coordinati dal pm Greta Aloisi) hanno sentito decine di persone. Un punto a loro favore è arrivato da quelle immagini catturate all’epoca da una telecamera della zona che immortalarono quel giovane in sella ad uno scooter rubato il giorno prima a Pescara e con il volto coperto da un casco integrale. L’agguato avvenne alle 7.40 dell’8 giugno dell’anno scorso. Quella mattina Nino Mario Presutti, 57enne direttore della Motorizzazione di Chieti, originario dell’Aquila e residente a Silvi, uscì come sempre dalla sua abitazione di Silvi, salì sulla sua Toyota e si diresse verso la statale 16, direzione Chieti. Ma quel giorno percorse meno di 500 metri: uno Scarabeo 125 con a bordo un uomo con un casco integrale nero, che evidentemente lo stava aspettando appostato nelle vicinanze, si affiancò all'auto, dalla parte del guidatore. L'uomo tirò fuori una pistola, probabilmente un'automatica calibro 9, ed esplose un colpo. Il proiettile, fortunatamente, non raggiunse Presutti: si conficcò nella carrozzeria, causando anche la rottura del vetro del finestrino. Lo scooterista non tentò di sparare un secondo colpo, ma accelerò e scappò. Il motorino venne ritrovato intorno alle 12, relativamente vicino al luogo dell'agguato. Nella fuga l'attentatore prese la rotonda sulla statale 16, poi girò a destra, all'incrocio per Treciminiere, percorse qualche centinaia di metri e abbandonò lo Scarabeo. Forse per salire su una macchina, forse per continuare a piedi. Presutti ha sempre detto di non aver mai ricevuto minacce nè per questioni di lavoro nè per questioni personali. Subito dopo i fatti e per qualche mese la prefettura gli assegnò una vigilanza particolare per tutti i suoi spostamenti. Resta da capire il perchè di quel colpo di pistola.

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