Ferie forzate per ottanta postini

Tutti a casa per un giorno, le lettere non arrivano a destinazione. Scoppia il caso a Teramo, proteste anche da Nereto e dalla costa dove non ci saranno sostituzioni

TERAMO. Decine e decine di postini messi in ferie contemporaneamente. E' successo ieri in provincia di Teramo, dove il 70% dei portalettere non ha lavorato. E di conseguenza quasi dappertutto la corripondenza non è stata recapitata. A segnalare il disservizio è la Slc Cgil.

Ad esempio a Teramo e nelle zone interne ieri erano al lavoro solo 25 portalettere su 95. La corrispondenza dunque verrà recapitata oggi dopo tre giorni di stop, visto che il sabato e la domenica il servizio è sempre sospeso.

I DISSERVIZI. ‹‹L'azienda ha dichiarato che deve far smaltire le ferie, non solo gli arretrati, ma anche le nuove››, spiega il segretario provinciale della Slc Cgil, Pietro Esposito, ‹‹così lunedì il 70% dei portalettere è stato messo in ferie forzate. E noi ci aspettiamo che entro breve accadrà di nuovo. Nonostante il contratto dica chiaramente che la materia va concordata con il sindacato, l'azienda va per conto suo, ignorandoci e creando gravi problemi al servizio. I disservizi più importanti avvengono nella consegna dei quotidiani in abbonamento e nella consegna della corrispondenza privilegiata, soprattutto la "raccomandata 1" che per precisi accordi deve essere recapitata entro 24 ore dalla spedizione, non a caso costa 10 euro. Noi abbiamo aperto una vertenza contro l'azienda, sicuramente faremo blocco dello straordinario nel recapito. Anche perchè siamo preoccupati per la stessa conservazione del posto di lavoro: a forza di creare disservizi gli utenti possono cercare altre forme di consegna della posta. E' la stessa preoccupazione di tanti portalettere, che si chiedono che cosa stia succedendo nell'azienda››. Il sindacato fa notare che i disagi per le ferie forzate li subiscono anche gli stessi protalettere ‹‹che si ritrovano a consegnare la posta di tre giorni››.

LE PROTESTE. La Cgil osserva che tutto questo va inserito in un servizio di recapito che già mostra parecchie pecche. Emblematica è la protesta di M.A., che abita in via XXV settembre a Nereto: tutti i residenti non ricevono la posta da una decina di giorni. M.A. fa notare che è abbonato a riviste che arriveranno già "datate", oltre alle bollette per cui il rischio è che arrivino scadute. La Cgil spiega che c'è carenza di personale a cui si somma una ristrutturazione dell'orario: i postini lavorano su 5 giorni e non più su 6, questo ha comportato un taglio delle zone di recapito, che sono diventate più grandi. Si era partiti con una sperimentazione: poi ci si è resi conto che le zone sono sproporzionate ma nonostante le richieste le Poste non sono tornate indietro. Non solo. ‹‹Fino a due anni fa c'erano le sostituzioni per ferie sulla costa, con assunzioni a tempo determinato: quest'anno non sono state fatte, nonostante l'obiettivo sia di far smaltire al massimo le ferie e si sappia che d'estate sulla fascia costiera aumenta la popolazione››, osserva Esposito.

I COBAS. I Cobas riguardo alle ferie forzate fanno notare che ‹‹ciò è possibile grazie a un accordo siglato il 27 luglio 2010, firmataria anche la Slc Cgil. Dunque prima si firmano contratti assurdi e poi li si critica?››. I Cobas concordano sul fatto che ‹‹ci sono ricadute negative sull'operatività dei protalettere, che hanno visto ridotti i giorni lavorativi da 6 a 5 con conseguenza sull'orario di lavoro. Questo rappresenta un ulteriore aumento del carico di lavoro individuale››. (a.f.)

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