Finti incidenti per incassare soldi: 4 a giudizio

Teramani a processo a gennaio, tra gli indagati un medico ortopedico accusato di falso

TERAMO. Finti incidenti per incassare i soldi delle assicurazioni: è l'ipotesi accusatoria della procura a conclusione di un'inchiesta con quattro indagati già rinviati a giudizio e a processo da gennaio. Tra gli imputati c'è anche un medico ortopedico che deve rispondere di falso: è accusato di aver firmato certificati a favore di presunti infortunati senza accertare le varie patologie.

Agli altri tre, invece, viene contestato l'ingiusto profitto, la fraudolenta distruzione della cosa propria e falso materiale commesso dal privato.

Le accuse ipotizzate dalla procura (il fascicolo è passato dal pm Roberta D'Avolio al pm Bruno Auriemma) dovranno essere provate nel corso del processo che inizierà l'11 gennaio davanti al giudice monocratico. Gli imputati sono: Sergio Farnese, 46 anni, di Teramo; Angelo Dongiovanni, 49 anni, di Roseto; Giuseppe Di Giandomenico, 48 anni, di Teramo e il medico ortopedico Franco Villani, 50 anni, di Teramo. Due compagnie assicurative si sono già costituite parte civile. A rivolgersi alla procura sono state proprio alcune compagnie di assicurazione insospettite da alcuni passaggi particolari sugli atti presentati. Uno degli imputati è accusato di aver dichiarato il falso ad un medico del pronto soccorso: ha detto di essersi fatto male in un incidente stradale, ma in realtà le lesioni se le era procurate in un infortunio sul lavoro. Un altro è accusato di aver dichiarato il falso nella compilazione di alcuni Cid, riempiti per incidenti stradali, sostenendo di trovarsi alla guida di un mezzo mentre invece quella stessa vettura è risultata guidata da un'altra persona.

Secondo l'accusa Farnese, Di Giandomenico e Dongiovanni avrebbero ottenuto risarcimento di danni sia materiali che biologici, per somme che andavano da duemila a tremila euro. Somme che poi gli organizzatori del finto incidente si spartivano. I tre, per la procura, avrebbero simulato falsi incidenti stradali e al fine di conseguire il risarcimento avrebbero inoltrate alle compagnie assicuratrici, in particolare a due, denunce di incidenti e richieste di risarcimento danni sia materiali che biologici a favore delle persone coinvolte e ottenenendo l'elargizione del compenso. Quella che si è appena chiusa non è l'unica inchiesta aperta dalla procura su questo fronte. In corso, infatti, ci sono altre due indagini su presunte truffe alle assicurazioni. In questo caso le inchieste sono agli inizi e per il momento non ci sono indagati, ma solo accertamenti a carabinieri e polizia. (d.p.)

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