Furbetti del terremoto Altri 8 indagati per truffa 

Scatta l’inchiesta bis della Procura sul contributo di autonoma sistemazione L’accusa: sono rimasti nelle case inagibili e hanno percepito i soldi

TERAMO. Alla prima inchiesta, aperta a luglio, ne ha fatto seguito una seconda e, previsione fin troppo scontata, non sarà certamente l’ultima. Perchè la storia si ripete e la violazione sistematica delle regole resta il filo conduttore dei post terremoti raccontati dalle cronache giudiziarie. Come se il passato non insegnasse mai nulla.
Nell’inchiesta bis aperta dalla Procura teramana su un’altra presunta truffa per dei contributi di autonoma sistemazione ci sono altre 8 persone indagate. L’accusa ipotizzata a loro carico è quella di aver percepito indebitamente i soldi dell’autonoma sistemazione dopo aver presentato false attestazioni. In sintesi avrebbero continuato a vivere nelle case dichiarate inagibili percependo allo stesso tempo i soldi.
Il contributo di autonoma sistemazione, il Cas, è una misura destinata alle famiglie e al singolo cittadino la cui abitazione si trova in area in cui è vietato l’accesso (zona rossa), oppure è stata distrutta in tutto o in parte, o è stata sgomberata in seguito alle scosse. Il contributo può raggiungere un massimo di 900 euro mensili. Ancora una volta l’incrocio dei dati è stato il filo conduttore delle indagini. A coordinarle il pool di magistrati che il procuratore Antonio Guerriero ha messo a capo di tutto quello che riguarda il terremoto (ne fanno parte i pm Davide Rosati, Luca Sciarretta, Andrea De Feis, Stefano Giovagnoni).
Ma è evidente che si tratta di numeri destinati ad aumentare visto che da un anno a questa parte gli sgomberi nel capoluogo hanno prodotto una schiera di 5040 sfollati tra cui 1023 famiglie che usufruiscono del contributo di autonoma sistemazione per un importo mensile complessivo di 712mila euro. Intensa l’attività di vigilanza che viene portata avanti dalla polizia municipale di Teramo che ormai da mesi ha avviato proprio dei mirati controlli muovendosi sulla base di esposti. Finora sono state denunciate all’autorità giudiziaria dieci famiglie e al momento i controlli riguardano altri 66 nuclei sospettati di percepire indebitamente il Cas. Intanto, dopo le feste natalizie, dovrebbero essere depositate le prime consulenze disposte nell’ambito dell’ inchiesta aperta sui 32 istituti scolastici, a partire dagli asili fino alle superiori. La mole di documenti acquisita nei mesi scorsi, infatti, è finita nelle mani di un pool di tecnici nominati dai magistrati. Con un obiettivo: accertare che tutte le normative siano state rispettate.
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