TERAMO

Gara da 100 milioni per i rifiuti, il Comune chiede l’ok all’Anac

L’Autorità anticorruzione deve avallare la lettera d’invito per l’unica società interessata a rilevare la quota privata della Team

TERAMO. L’attesa è quasi finita. A quasi due anni dall’approvazione in consiglio comunale la gara cosiddetta “a doppio oggetto” per l’individuazione del nuovo socio privato e il riaffidamento dei servizi gestiti dalla Team sta per arrivare allo sbocco definitivo. E’ ottobre il mese segnato sul calendario dal Comune per chiudere una procedura tanto delicata quanto lunga e a tratti sofferta che tira in ballo un appalto da cento milioni di euro e attività di forte impatto sulla popolazione come la raccolta dei rifiuti, la cura dei cimiteri e il verde. La lettera con la richiesta di un’offerta concreta, da inviare alla Ciclat, il consorzio di cooperative ravennate che è stato l’unico a manifestare interesse per la partecipazione al bando Team, è pronta.
Prima di spedirla, però, l’amministrazione l’ha sottoposta al vaglio dell’Anac, l’autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, che sta seguendo passo per passo la procedura di gara. «Il testo si può considerare una formula standard, anche perché la validità dei requisiti della società interessata è già stata valutata», spiega il sindaco Maurizio Brucchi, «ma abbiamo comunque tenuto fede alla convenzione sottoscritta con l’organismo governativo di controllo». Non appena arriverà il nulla osta dell’Anac, atteso per la seconda metà di luglio, la lettera d’invito sarà consegnata alla Ciclat. Da quel momento il consorzio emiliano avrà 45 giorni di tempo per depositare la propria proposta operativa. Il primo adempimento a carico dell’aspirante nuovo socio sarà l’esborso degli 1,8 milioni di euro da versare alla curatela fallimentare nominata dal tribunale di Venezia per rilevare la quota privata della Team. L’acquisto del pacchetto azionario in precedenza detenuto dall’Enertech, azienda veneta finita sotto inchiesta a Catanzaro e successivamente posta sotto fallimento, ristabilirà gli equilibri istituzionali all’interno della società di cui il Comune è azionista di riferimento. A quella fase, confusa e caratterizzata da forti tensioni, si riferisce il sindaco nel sottolineare i risultati raggiunti grazie alla rinnovata collaborazione con la dirigenza della Team, che in febbraio ha visto l’avvicendamento del ruolo di amministratore delegato tra Luca Ranalli e l’ex comandante provinciale della guardia di finanza Pietro Pelagatti. «Il nuovo socio deve trovare una situazione chiara e in ordine», specifica Brucchi, «per questo, con una riunione già fatta e una prevista in settimana, stiamo definendo la questione dei crediti e dei debiti pendenti tra il Comune e la società». L’annosa vicenda, che ha inasprito i rapporti tra il sindaco e i vertici della Team, è dunque appianata. «Quello che non siamo riusciti a fare in anni lo abbiamo risolto in due incontri», è la battuta polemica del primo cittadino, «perché dall’altra parte non abbiamo più chi rema contro». E’ stato sbloccato, con la recente approvazione in giunta, anche il progetto esecutivo del forno crematorio che dovrà essere realizzato dal nuovo socio privato e anche questo al centro di uno scontro tra Brucchi e Ranalli. Resta in sospeso, invece, il problema dei cosiddetti “crediti inesigibili”, le quote che la Team non ha riscosso dagli utenti morosi per la raccolta differenziata dei rifiuti. La somma, al centro dell’ennesimo contenzioso aperto con la vecchia dirigenza, ammonta a 1,3 milioni di euro che i teoria il Comune dovrebbe inserire tra i costi del servizio di fatto ripartendolo tra i cittadini che pagano la Tia. Su questo punto, però, il Comune attende un pronunciamento del governo in quanto la problematica è di livello nazionale e dunque per ora i “crediti inesigibili” restano congelati.
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