Gioielli rubati trovati nei “Compro oro” di San Benedetto arrestati il negoziante e due agenti di commercio

I preziosi sono il bottino di furti compiuti tra le Marche e l’Abruzzo: senza l’intervento dei carabinieri sarebbero finiti a Napoli per essere fusi

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia di San Benedetto del Tronto hanno arrestato ieri tre persone per concorso in ricettazione, nell’ambito dell’operazione chiamata “Oro Prezioso”. I militari hanno stroncato un canale di rifornimento di oro proveniente da furti commessi tra Marche e Abruzzo. L’oro veniva riciclato da esercizi “Compro Oro” compiacenti e spedito in Campania per essere fuso. Il titolare del Compro oro di San Benedetto del Tronto, M.D.A di 53 anni, ieri, dopo essersi incontrato con due giovani commercianti di origini campane all’interno di uno dei suoi due punti vendita, aveva contrattato la compravendita di circa 650 grammi di oro, in bracciali, collane, orecchini e monili vari. Pagamento cash, di quasi 14mila euro. Tutto in nero, senza alcuna tracciabilità sul registro di carico e scarico previsto dalla legge per gli esercizi Compro Oro. Ma ad attenderli fuori dal negozio c’erano i carabinieri, che hanno recuperato l’intero malloppo e tutto il contante.

Il blitz è proseguito con numerose perquisizioni non solo presso i due esercizi del 53enne marchigiano ma anche in un casolare di campagna vicino a San Benedetto ove, ieri mattina, poco prima dello scambio, il commerciante sambenedettese era stato visto da una pattuglia dei carabinieri. Un luogo insolito, che ha insospettito i militari al punto che l’hanno pedinato seguendone i movimenti fino al suo negozio, dove è stato incastrato. Nel casolare, sotto la legnaia, nascosti in barattoli di vetro, i militari hanno recuperato numerosi orologi antichi, tutti in oro, dal valore inestimabile, numerosi gioielli vintage, pietre preziose e altri monili in oro. Durante le perquisizioni nei due punti vendita sono stati sequestrati ulteriori gioielli, pietre preziose e orologi, per un valore complessivo di circa 150 mila euro, tutto materiale non tracciato sui registri di carico e scarico. Immediatamente, i militari hanno allestito negli uffici del comando uno stand con tutti i preziosi sequestrati e attraverso ricerche incrociate sono iniziati i primi riconoscimenti di beni da parte di cittadini delle province di Ascoli Piceno e Teramo che negli ultimi mesi avevano subito furti in appartamento. A questo punto, sono scattate le manette per il reato di ricettazione a carico di M.D.A. e per i due agenti di commercio campani, I.M. e D.B., 30 anni, amici d’infanzia e conoscitori della zona poiché l’ultimo dei due è da anni residente sulla costa teramana. I militari hanno anche sequestrato l’esercizio commerciale.

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