Prova a fare una prolunga al computer, un coltello trasmette la scarica

Giovane muore folgorato in casa

Il pizzaiolo era di passaggio in Abruzzo. Doveva parlare di lavoro con l’amica che lo ospitava

ALBA ADRIATICA. È morto folgorato mentre preparava una prolunga elettrica per il suo computer. Non ha avuto scampo Modesto Esposito, nato a Salerno e residente ad Acerra (Napoli), investito da una scarica elettrica in casa di una conoscente che vive ad Alba Adriatica. Avrebbe compiuto 33 anni a dicembre il giovane campano, pizzaiolo acrobatico di mestiere, che ieri pomeriggio intorno alle 14.40 è deceduto per una tragica fatalità. Un’imprudenza, la sua, che non lascia spazio a dubbi sulle cause del decesso, anche se il sostituto procuratore di turno della procura di Teramo, Stefano Giovagnoni, ha disposto il sequestro dell’appartamento di via XXIV Maggio numero 6 ad Alba Adriatica.

 IL SALVAVITA.
Forse il salvavita collegato all’impianto elettrico dell’alloggio, di proprietà di una donna colombiana che aveva ospitato il giovane per parlare di lavoro, non ha funzionato. È l’ipotesi che dovrà essere accertata attraverso una perizia tecnica strumentale. I vigili del fuoco del distaccamento di Nereto, intervenuti sul posto pochi istanti dopo la tragedia, hanno controllato l’impianto, ma occorrono nuovi e più approfonditi accertamenti per stabilire se il salvavita sia scattato o meno. Ieri la squadra dei pompieri ha potuto solo ispezionare il contatore generale e i pozzetti esterni alla palazzina, oltre alle prese e al quadro elettrico dell’alloggio.

 IL DRAMMA.
Modesto Esposito ieri pomeriggio aveva deciso di farsi una prolunga per il suo pc. C’era afa, così si è messo a torso nudo. Era anche scalzo. Ha cercato degli attrezzi di fortuna per spellare la guaina che avvolge i fili di rame e ha preso un coltello da tavola, di quelli da ristorante, tutto in acciaio, senza il manico di plastica. Il cavo era collegato alla presa elettrica domestica: non ha pensato di staccare la corrente e ha cominciato a lavorare quando, improvvisamente, è stato investito dalla corrente a 220 volt. Ha portato le mani all’altezza del torace, vicino al cuore, ed è stramazzato a terra. Sul petto erano visibili i segni profondi della bruciatura.

 IL RACCONTO DELL’AMICA.
Il cuore del pizzaiolo batteva ancora quando è arrivato il 118, ma il giovane è morto pochi istanti dopo. È lucido il racconto dell’unica testimone della tragedia, Danila Banques, una commerciante colombiana che aveva ospitato Modesto Esposito a casa sua per un giorno. È stata la prima a soccorrerlo, la prima a chiamare l’ambulanza. Dovevano parlare di affari, di una proposta di lavoro ad Alba Adriatica. Ieri avevano avuto un primo incontro, rinviando il resto della discussione a quando Esposito fosse tornato da una vacanza in Marocco. Aveva già il biglietto in tasca. Ma il viaggio del giovane salernitano, che sarebbe dovuto partire oggi, si è fermato per sempre ad Alba Adriatica. ‹‹Era una persona buona e brava››, dice Danila Banques, ancora sotto shock, che a stento riesce a trattenere le lacrime. ‹‹Era arrivato ieri da Arezzo, dove lavorava come pizzaiolo, e domani (oggi, ndc) sarebbe partito con dei suoi amici di Giulianova per il Marocco. È un professionista e, siccome sto per aprire un locale qui ad Alba Adriatica, volevo offrirgli il posto di lavoro››. Poi la donna si porta le mani al volto. Fatica a parlare la nostra lingua, ma cerca di farsi capire. ‹‹È successo tutto in attimo. L’ho visto bruciare››, dice mentre esce dal portoncino di casa, confortata da una connazionale e da un amico del luogo, ‹‹gli ho tirato via il filo dalle mani. Respirava ancora quando è venuta l’ambulanza››. Pochi istanti dopo Esposito ha lasciato l’appartamento dentro una bara d’acciaio per essere trasportato nell’obitorio dell’ospedale di Sant’Omero. Danila Banques quando ha assistito alla scena è crollata, lasciandosi andare ad un pianto dirotto. Poi si è nuovamente fatta forza perché in caserma l’aspettavano i carabinieri. La sua versione dei fatti è l’unica di cui ci si possa avvalere.

 L’INCHIESTA.
Le chiavi dell’appartamento posto sotto sequestro sono nelle mani dei carabinieri della compagnia di Alba, intervenuti sul posto per gli accertamenti di competenza insieme ad un ispettore dei vigili del fuoco. Sarà necessario un nuovo sopralluogo, questa volta di tipo tecnico, per stabilire se qualcosa nell’impianto di casa non abbia funzionato.