Nuova iniziativa dei consultori familiari teramani per riuscire a comunicare con gli utenti fra 14 e 25 anni

Giovani, l'aiuto arriva dal cellulare

Dall'alcol alla contraccezione, basta sfiorare il telefonino per avere risposte

TERAMO. Consultori teramani sempre più vicini ai giovani. E se è vero che la fascia d'età fra i 14 e i 25 anni spesso viene ignorata, così non è nelle otto strutture sanitarie sul territorio della Asl. Anzi nove, visto che da poco è attivo "8+1", consultorio virtuale su internet.

Ma non basta. Nicola Ludovico, dirigente responsabile dei consultori, e lo psicologo Natalio Flarà ne hanno pensata un'altra. Ci sono già in atto prime importanti iniziative per avvicinare i giovani. «Per ora abbiamo fatto pubblicità sulla costa, dove sono in estate i ragazzi», spiega Ludovico, «a settembre partirà la campagna in tutta la provincia. E poi ci sono i rapporti con l'università e con Radiofrequenza. La radio dà spazi per i ragazzi con momenti di dibattito, di inchiesta e di informazione collegati ai consultori».

Spunta ora un'altra idea che si basa sull'utilizzo di un altro grande strumento di comunicazione usato dai giovani, il telefonino. «La difficoltà è far arrivare l'informazione ai giovani, o meglio far loro arrivare un'informazione produttiva, cioè che produce cambiamento. La Asl sta studiando sistemi di comunicazione che permetteranno di ottenere cambiamenti in alcuni settori importanti della vita di ognuno: dalla salute alla prevenzione degli incidenti stradali», aggiunge Flarà, «stiamo dunque pensando a utilizzare il cellulare». «Si può offrire al ragazzo un'applicazione con cui avere un contatto diretto con il consultorio virtuale 8+1», illustra Ludovico, «basta un tocco sullo schermo del cellulare per avere risposta ai propri quesiti in tempo reale, ad esempio sulla contraccezione.

E dietro ci sono otto consultori reali da supporto e con cui si può avere, poi, un contatto reale. In sostanza si metterebbe il consultorio in tasca. Per ora già proponiamo un primo uso, tramite il Qr code, una specie di codice a barre con cui si possono avere i dettagli sull'attività dei consultori». Ludovico non a caso lancia l'idea in questo periodo: il 18 è stato il cinquantennale dell'introduzione sul mercato (negli Usa) della pillola anticoncezionale.  Ludovico specifica che è primario raggiungere la "young people": «il 50% delle ragazze della provincia di Teramo, ad esempio, non usa contraccettivi, l'obiettivo è raggiungerle.

Finora nei nostri consultori arriva il 30% dei giovani, intorno a 4mila ragazzi dai 14 ai 25 anni per diversi tipi di attività. Noi speriamo entro un anno di riuscire a contattare almeno il 60%. C'è bisogno però dell'aiuto di tutti. La politica che fa? Deve essere solo la Asl, una delle poche in Italia che lo fa, a rivolgersi direttamente a questa fascia di utenti? Dovrebbe essere un metodo che la Regione fa proprio, magari iniziando con uno studio per capire che accade ai giovani abruzzesi: non si può continuare a parlare di loro a casaccio».

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