Gis, gli operai vanno dal giudice

Mosciano, in 92 chiedono un decreto ingiuntivo per 330mila euro di stipendi non pagati

MOSCIANO. Decreti ingiuntivi in vista per la Gis gelati di Mosciano Sant’Angelo. A presentare il ricorso per ottenere il pagamento di stipendi arretrati sono stati 92 dipendenti stagionali della fabbrica di gelati. Gli operai si sono rivolti, tramite la Flai Cgil, all’avvocato Renzo Di Sabatino per cercare di ottenere le spettanze dovute, che risalgono ormai a quasi un anno fa. I lavoratori stagionali - che l’azienda impiegava fino all’anno scorso per i picchi di produzione estiva - devono percepire ancora il trattamento di fine rapporto e alcuni stipendi arretrati. La situazione dei 92 operai è a macchia di leopardo: in alcuni casi si tratta degli stipendi di luglio, agosto e settembre, in tutto o in parte.In totale il ricorso collettivo per decreto ingiuntivo è stato presentato per un totale di 330mila euro. Al netto di oneri e contributi la somma che potrebbero riavere i lavoratori ammonta a 240mila euro. Ora sarà il giudice a decidere se concedere o meno i decreti ingiuntivi, per cui l’avvocato Di Sabatino ha chiesto anche la provvisoria esecuzione. La decisione può essere immediata oppure il giudice può dare un termine di 40 giorni.

La richiesta dei decreti ingiuntivi si inserisce in un quadro di ficcoltà più generale dell’azienda di Pietro Scibilia.

La Gis ha ormai sospeso la produzione nello stabilimento di Mosciano Sant'Angelo e 27 dipendenti fissi sono stati posti in regime di cassa integrazione straordinaria da metà di maggio. Si tratta di una cassa integrazione a rotazione. Chi è al lavoro si occupa di gestire degli impianti, che comprendono macchinari, come le celle refrigeranti, che non possono essere spente, pena il blocco del loro funzionamento. Le motivazioni che hanno portato al blocco della Gis e alla cassa integrazione per i dipendenti sarebbero di carattere finanziario e non commerciale. Pietro Scibilia ha assicurato che la sospensione dell'attività è solo passeggera e che l’azienda voglia continuare lo testimonia il fatto che gli impianti sono sono stati dismessi. Anzi: qualche tempo fa l’Enel ha rescisso il contratto di fornitura per alcune bollette non pagate e l’azienda ha fatto di tutto, compreso il ricorso per qualche tempo a un generatore di corrente, per superare il momento di difficoltà e trovare un altro fornitore di elettricità. Anche i lavoratori fissi devono percepire alcuni arretrati, si tratta in media di due mensilità, anche se venerdì scorso è stato pagato un acconto, seguendo un piano di rientro concordato. Già nel 2010 l'azienda aveva avuto difficoltà economiche che avevano comportato il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti, un centinaio in tutto, compresi gli stagionali. Quel problema - ma anche gli attuali - era da imputare al debito di quattro milioni di euro vantato nei confronti della Adriaoli. L’azienda, che commercializzava i gelati Gis, è stata indagata dalla procura di Palmi che nell'agosto 2010 ne congelò il capitale. La Gis ha indirettamente risentito dell’inchiesta che postula una mega truffa allo Stato e all’Unione europea che ha visto finire agli arresti domiciliari (poi revocati) Antonio Oliveri, genero di Scibilia e titolare fra l’altro dell’Adriaoli, recentemente rinviato a giudizio in Calabria.

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