Giulianova, disabile e il figlio vivono in 36 metri quadri

L’anziana attende una casa popolare più grande, intanto paga per tenere i mobili in magazzino

GIULIANOVA. Ha 78 anni, è invalida e da 9 mesi è costretta a vivere, insieme al figlio 47enne, in un alloggio popolare di 36 metri quadri, nonostante il Comune le avesse promesso un appartamento più grande: è la storia di A.R., una donna originaria di Terni da residente a Giulianova da 40 anni, che ogni giorno deve fare i conti con i problemi di deambulazione in un appartamento che non ha sufficienti spazi per muoversi, diviso com'è in una camera da letto (che condivide con il figlio), un cucinino ed un piccolo bagno senza finestra.

L'alloggio si trova in via San Francesco, nel centro storico di Giulianova, ed è paradossalmente situato proprio di fronte all'appartamento (di oltre 50 mq) che, secondo la donna, le era stato promesso dall'amministrazione. Per ironia della sorte, l'alloggio in questione è anche fonte di problemi per i residenti del condominio: dall'appartamento infatti proviene un tanfo che costringe i condomini a tenere porte e finestre chiuse dato che, sempre secondo i residenti, il Comune non avrebbe effettuato una corretta disinfestazione dei locali dopo l'abbandono dei precedenti assegnatari. E così la donna continua ad attendere che il Comune renda abitabile l'alloggio situato di fronte alla sua attuale dimora e che le venga concesso, così come anticipatole mesi fa. Come se non bastasse A. R., per le ridotte dimensioni dell'appartamento, tiene i propri mobili custoditi in un magazzino, affitto che le costa 100 euro al mese. Non avendo più possibilità di sostenere tale spesa, alla donna è stato intimato di sgomberare il locale nel quale è contenuto il mobilio che, molto probabilmente, sarà costretta a buttare. «Chiedo che mi venga concesso un appartamento più grande», sostiene A. R., «dove posso muovermi senza difficoltà e risiedere con mio figlio». (s.p.)

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