La dirigente del Comune di Giulianova Angela Mastropietro

Giulianova, inchiesta Castrum: i giudici scarcerano la Mastropietro 

Disposti gli arresti domiciliari per la ex dirigente comunale perché non è più necessario che rimanga in cella

GIULIANOVA. Dopo aver respinto le istanze di scarcerazione o di revoca degli arresti domiciliari alle altre sette persone arrestate, il tribunale del riesame dell’Aquila ha scarcerato la principale indagata nell’inchiesta Castrum, la dirigente comunale Angela Mastropietro. Accogliendo il ricorso presentato diversi giorni fa dal suo difensore, l’avvocato Gugliemo Marconi, i giudici del Riesame hanno concesso alla Mastropietro il beneficio degli arresti domiciliari, per cui la dirigente comunale (ora sospesa) ha potuto lasciare il carcere teramano di Castrogno dove si trovava dal 23 maggio scorso.
L’ordinanza dei giudici aquilani non riguarda i contenuti dell’inchiesta, sui quali non vi è stata pronuncia, ma si basa sul fatto che sono venute meno le esigenze di custodia cautelare in carcere a distanza di oltre un mese dall’arresto. Esigenze che però in qualche misura rimangono, a parere dei giudici, visto che comunque la Mastropietro dovrà restare ai domiciliari. Rimangono invece in carcere il marito Stefano Di Filippo, ingegnere e imprenditore, titolare, insieme alla moglie, dell’azienda di costruzioni al centro delle indagini, e i fratelli imprenditori Andrea e Massimiliano Scarafoni. I loro ricorsi di scarcerazione sono stati respinti la settimana scorsa, al pari di quelli presentati per ottenere la revoca degli arresti domiciliari dall’ex amministratore della società municipalizzata Giulianova Patrimonio Filippo Di Giambattista, l’ex assessore comunale alle finanze Nello Di Giacinto, il collaboratore di Di Filippo Sergio Antonilli e il funzionario tecnico della Asl Carmine Zippilli.
Non è dato sapere, al momento, su quale base i giudici del Riesame abbiano deciso che per si siano attenuate le esigenze cautelari solo per la Mastropietro e non per le altre persone arrestate. L’inchiesta sulle presunte tangenti al Comune di Giulianova è ancora in corso e il maggior pericolo che potrebbe venire dagli indagati è quello dell’inquinamento delle prove, come viene specificato nell’ordinanza di custodia nei confronti degli otto indagati. I militari della Finanza, su delega dei sostituiti procuratori Andrea De Feis e Luca Sciarretta, titolari dell’inchiesta Castrum, sono tornati anche nei giorni scorsi negli uffici del Comune per acquisire documentazione ritenuta utile per le indagini. Tra i vari filoni all’esame degli inquirenti, oltre a quelli già noti, ci sarebbero anche la realizzazione delle palazzine di edilizia convenzionata in via Bellini e il piano di lottizzazione dell’area ex Acciaierie del Sud sui quali ci sarebbe stato l’interesse della Mastropietro e del marito.
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