Giulianova, maxi sequestro di marijuana per la costa

In una casa scovati otto chili e mezzo di droga e delle pistole: i carabinieri arrestano due albanesi e un aquilano

TERAMO. Era la droga per la costa, non solo teramana ma anche ascolana. Perchè quegli otto chili e mezzo di marijuana scovati in un appartamento di Giulianova avrebbero dovuto rifornire gli spacciatori al minuto, quelli all’ultimo posto di una catena che, molto probabilmente, in questo caso parte dall’Albania. Perchè è ai canali rifornimenti della Terra delle Aquile che gli investigatori fanno risalire il maxi quantitativo di droga trovato nell’alloggio del Lido in cui da tempo erano domiciliati un aquilano e due cittadini albanesi. I tre, il primo imbianchino e gli altri due disoccupati, (i carabinieri non hanno fornito i nomi) sono stati arrestati e rinchiusi nel carcere di Castrogno e nelle prossime ore compariranno davanti al giudice per l’udienza di convalida. Potranno dare la loro versione dei fatti o avvalersi della facoltà di non rispondere.

IL BLITZ. Il blitz è scattato nella tarda serata di lunedì quando i carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo, diretti dal capitano Roberto Petroli, hanno deciso di entrare in azione dopo che da giorni tenevano sotto controllo le mosse dei tre, in particolare di uno degli albanesi che nei mesi scorsi era stato già arrestato nell’Ascolano perchè trovato in possesso di eroina. Evidentemente i primi accertamenti fatti avevano già insospettito i militari. Sospetti diventati certezze quando, dopo aver seguito due dei tre rientrare in casa, hanno fatto irruzione nell’appartamento che si trova in un traversa di via Nazionale. I militari del nucleo investigativo hanno scovato la droga in un imballo per televisore sistemato dietro una porta. Nessun nascondiglio particolare, dunque: forse perchè i tre erano sicuri di non aver destato sospetti e quindi liberi di muoversi senza la necessità di occultare in maniera particolare la sostanza stupefacente. Molto probabilmente il maxi carico era arrivato da poco tempo e il gruppo era in attesa di piazzarla. La droga, una volta immessa sul mercato al minuto, avrebbe fruttato un guadagno di circa 40mila euro.

LE PISTOLE. Ma in quella casa gli investigatori non hanno trovato solo la marijuana, ma anche due pistole giocattolo ((di cui una senza tappo rosso) e delle munizioni. Su quelle armi sono in corso particolari accertamenti per stabilire se siano state usate per mettere a segno dei colpi, a cominciare da rapine magari proprio sul territorio locale o in quello vicino della costa ascolana. Armi e munizioni erano custodite nel cassetto di una camera da letto, nascoste tra la biancheria.

LE INDAGINI. Dopo il maxi sequestro e i tre arresti, le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo non si fermano. Ora l’obiettivo è quello di accertare la presenza di eventuali complici, ma anche di ricostruire la provenienza della sostanza. Dopo una prima ricostruzione i carabinieri parlano di marijuana arrivata dai canali dell’est Europa, in particolare dall’Albania. Perchè ad ognuno il suo mercato, le sue dosi da preparare con attenzione e le sue piazze da rifornire. Ormai da tempo investigatori e inquirenti sono convinti che a gestire il mercato della costa teramana siano soprattutto le organizzazioni albanesi pronte a far arrivare grossi quantitativi da piazzare con agli spacciatori locali, quelli che poi distribuiscono ai vari “cavalli”. E questa ultima operazione sembra proprio l’ennesima conferma.

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