Gli studenti scelgono robot e tecnologia 

In molti optano per le tracce socio-economica e sulla ricostruzione. E subito dilaga «lo spauracchio della seconda prova»

TERAMO. C’è stato il trionfo del saggio breve socio – economico sulle nuove tecnologie e la robotica nel mondo del lavoro tra gli studenti teramani che ieri mattina hanno affrontato la prova di italiano per gli esami di maturità. Una prova che «non è stata difficile, ma con tracce troppo simili e non entusiasmanti», hanno detto. E molti hanno optato per il saggio su disastri e ricostruzione e l’analisi del testo della lirica di Giorgio Caproni, con la crisi del tema tradizionale, scelto da pochi.
All’uscita i giovani, con il vocabolario ancora sotto al braccio, si sono confrontati sulla prova, dopo aver trascorso «la notte insonne per l’ansia». Tra gli argomenti più quotati nelle previsioni c’erano la lotta al terrorismo, la brexit, il cyberbullismo, le unioni civili, il venticinquesimo anniversario della morte dei giudici Falcone e Borsellino e il centocinquantesimo di Pirandello, per cui c’è stata un po’ di delusione ma gli studenti si sono detti comunque soddisfatti della prova. «Ho scelto subito il saggio socio – economico», ha raccontato Chiara Settimi dell’ITC programmatori “Pascal”, che ha consegnato a mezzogiorno. «Ho voluto sottolineare che le nuove tecnologie non devono prendere il posto dell’uomo», ha detto. Stessa scelta per il gruppo delle studentesse Sarah Rosati, Beatrice Basi, Claudia Pepe e Aurora Salvi del liceo classico “Delfico”, perché «ci siamo molto esercitate nei saggi durante l’anno», mentre Gennaro Procaccia ha scelto la robotica perché si sente «preparato in materia». Hanno lasciato la scuola tutti insieme, a fine mattinata, tra sorrisi e foto ricordo.
Saggio sulla tecnologia apprezzato anche al liceo scientifico “Einstein”. Fabio Caiazzo ha ritenuto che fosse quello che più lo «ispirava», mentre la sorella gemella Federica ha scelto il saggio artistico – letterario. In molti hanno optato per l’analisi del testo della poesia di Caprone perché, «anche se non abbiamo trattato l’autore, l’analisi era fattibile», ha commentato Francesco Paolo Del Vecchio. E l’esperienza del terremoto ha portato alcuni studenti ad impegnarsi nel saggio su disastri e ricostruzione. «Mi sono sentito coinvolto in prima persona e ho parlato della situazione dei nostri territori e della tragedia di Rigopiano», ha detto emozionato Stefano Di Giosia dell’Istituto alberghiero “Di Poppa”. Stessa sensazione per Marco Liberatori del “Pascal”, che ha scelto questa traccia, mentre tanti altri studenti hanno preferito il saggio sulla tecnologia. Terminata la prima prova, con tutto il carico d’ansia che l’ha accompagnata, si è subito presentato lo «spauracchio della seconda prova» come lo hanno definito i ragazzi. «Economia aziendale sarà dura» per gli alunni del Pascal, mentre allo Scientifico sono preoccupati per matematica. «La versione di latino sarà il delirio e tutti passeremo un’altra notte insonne», dicevano ieri al “Delfico”. Si conclude così un anno particolare per gli studenti delle zone terremotate e quindi anche per quelli teramani, giudicati da commissioni interne per ovviare ai problemi causati dalla chiusura ripetuta delle scuole per sisma e neve.
Adele Di Feliciantonio
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