Guerra sull’imposta di soggiorno Gli operatori turistici si spaccano 

Giovedì c’è stata una riunione tra “Roseto incoming”, i balneatori e quattro consiglieri di opposizione Esclusa l’associazione Ara. De Sanctis: «Non mi sorprende, faremo le nostre proposte al Comune»

ROSETO. Una nuova divisione tra le associazioni albergatori di Roseto, ovvero “Roseto Incoming-Operatori turistici” e “Ara-associazione albergatori Roseto”, in vista del prossimo incontro di martedì 29 con l’amministrazione comunale per la tassa di soggiorno. Giovedì sera, infatti, c’è stata una riunione all’hotel Roses tra alcune associazioni, operatori turistici del presidente Giuseppe Olivieri e i balneatori con Bruno Pierandozzi, e alcuni consiglieri d’opposizione, cioè Enio Pavone, Alessandro Recchiuti, Mario Nugnes e Angelo Marcone, ma sui contenuti dell’incontro nessuna informazione, solo bocche cucite (pare si sia parlato della sentenza del Tar sul ricorso contro la tassa di soggiorno).
Sorprende, però, il non invito dell’associazione albergatori. «Non mi è arrivata nessuna comunicazione in merito», dice il presidente dell’Associazione albergatori, Adriano De Sanctis, «anche se non mi sorprende più di tanto perché da qualche mese abbiamo visioni diverse. Io ho una mia proposta precisa che porterò all’attenzione dell’amministrazione martedì sera per modificare il regolamento in vista della tassa di soggiorno per il 2019, con una revisione delle tariffe e dei periodi, in un’ottica di un sano confronto tra le parti».
Sulla sentenza del Tar in merito al ricorso contro l’imposta di soggiorno fatto dalle associazioni turistiche e i consiglieri d’opposizione del Comune di Roseto, interviene anche il presidente di Confcommercio e Federalberghi Abruzzo, Giammarco Giovannelli. «Per mesi ci siamo rivolti al sindaco Di Girolamo invitandolo al dialogo e al confronto su una questione di grande importanza per il Comune di Roseto», dice Giovannelli, «Purtroppo, con rammarico, abbiamo dovuto prendere atto della totale indisponibilità, per cui quella di andare in giudizio è stata una scelta obbligata. Oggi potremmo esultare per questo risultato, ma preferiamo rimandare la nostra soddisfazione al momento in cui avremmo discusso per giungere alla soluzione migliore, una soluzione che deve tener conto della necessità di vincolare l’impiego dell’imposta di soggiorno al finanziamento di interventi in materia di turismo, compresi quelli per la fruizione e il recupero dei beni culturali e ambientali, nonché dei relativi servizi pubblici locali. E’ evidente che un provvedimento adottato con questa logica avrebbe ricadute positive sull’intera città». Giovannelli, infine, invita l’amministrazione comunale di Roseto a evitare il ricorso al Consiglio di Stato. «Auspico che l’amministrazione rosetana possa cambiare il suo atteggiamento», precisa, «evitando il ricorso al Consiglio di Stato, in quanto produrrebbe un ulteriore aggravio di costi per la collettività».
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