Stop alla raccolta. Solo Campli versa il debito con Di Zio. Ruffini: la Regione non controlla le tariffe

I rifiuti costano 192 euro a tonnellata

La spesa più alta della regione: è la causa dell'emergenza in 20 Comuni

TERAMO. Teramo strozzata dall'emergenza rifiuti, paga in media 192 euro a tonnellata, più che nel resto d'Abruzzo e più del doppio della provincia di Ascoli che ne paga 90. Il consigliere regionale del Pd, Claudio Ruffini, propone un'altra chiave di lettura dell'emergenza che adesso attraversano i Comuni del Mote, ma che in generale coinvolge tutta la provincia.

‹‹La situazione in provincia di Teramo è chiara››, dice Ruffini, ‹‹siamo senza discariche, sempre più costretti a conferire rifiuti dall'unico privato che le gestisce, ed i prezzi senza un regime di mercato, aumentano di mese in mese. Adesso dopo i nostri continui richiami a Provincia e Regione inizia a prendere corpo un dubbio: qualcuno vuole che l'emergenza non finisca. Perchè? Vorremmo che fossero Chiodi e Di Dalmazio a spiegarcelo››.

IN MANO AI PRIVATI. Per Ruffini la minaccia di chiudere la discarica di Casoni ai rifiuti del Mote, è solo l'ultimo esempio di come il sistema di gestione dei rifiuti sia fuori controllo e sotto scacco dei privati. ‹‹I Comuni non hanno alternativa››, spiega Ruffini, ‹‹vengono portati all'esasperazione dai continui aumenti sulle tariffe di conferimento. Così accumulano ingenti debiti nei confronti del gestore della discarica, che chiude i cancelli a chi non è in regola con i pagamenti››. Da qui l'aumento delle tasse.

TARIFFE TROPPO ALTE. Eppure l'aumento dei prezzi di conferimento in discarica dovrebbe avere un freno. L'ha previsto la Regione. Ruffini fa notare che con la delibera 693/2010, recante la legge regionale 45/2007, si stabiliscono controlli e sanzioni in caso di inadempienza. La Provincia (Ada) deve fissare la tariffa di conferimento e alla Regione (tramite l'Osservatorio dei rifiuti) il controllo della stessa. Ma questo non avviene. ‹‹Vogliamo sapere se le Province hanno determinato la tariffa dei rifiuti; se la Regione ha verificato che questo sia avvenuto e se le tariffe attuali risultano congrue e in caso contrario perchè non sono state applicate le sanzioni previste dalla legge regionale››, dice Ruffini. E si spinge oltre: ‹‹Resta da chiarire se tutto ciò non sia funzionale a un'altra vicenda fumosa. Non è che qualcuno vuol mantenere in piedi l'emergenza affinchè si torni a parlare della necessità di realizzare l'inceneritore a Teramo?››. Infine fa notare che ‹‹Chiodi e il centrodestra non fanno nulla per risolvere l'emergenza rifiuti. Perché non si trovano altri siti per scaricare?››.

CAMPLI PAGA IL MOTE. Intanto a poche ore dall'emergenza annunciata per oggi nei 20 Comuni della montagna aderenti al Mote arrivano segnali positivi. Subito dopo l'allarme lanciato dal presidente della società, Ermanno Ruscitti, stanno arrivando i primi pagamenti dai Comuni inadempienti: in particolare una somma sui 500mila euro sarebbe stata versata da Campli, uno di quelli con il debito maggiore. In totale alcuni Comuni devono 1 milione e 800mila euro al Mote che, a sua volta, si è esposta nei confronti della Deco, la società dei Di Zio che controlla la discarica di Casoni dove finiscono i rifiuti teramani. Probabilmente, saldando parte del debito, il blocco dei camion potrebbe essere revocato già domani. (a.f.;b.g.)

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