Il comitato mamme: «Subito gli sgravi per i buoni pasto»

Al sindaco di Teramo la richiesta di alzare le soglie di reddito ed evitare che i rincari colpiscano indiscriminatamente le famiglie

TERAMO. Soglie di reddito più alte per evitare che i rincari sui buoni pasto colpiscano in modo indiscriminato le famiglie teramane. E poi tariffe progressive, con aumenti di pochi centesimi (20 al massimo) per i bambini residenti fuori Comune, i più penalizzati dal ticket che per loro è di 5 euro a pasto. E’ questa in sostanza la controproposta lanciata al sindaco Brucchi dalle mamme del comitato “Iostoconibimbi” in vista dell’incontro fissato per domani alle 12.30 in Comune.

Le richieste sono state inviate ieri al primo cittadino dopo il voto unanime del comitato nella riunione convocata a Villa Mosca per fare il punto sull’incontro di giovedì scorso tra lo stesso Brucchi e una delegazione di mamme. Incontro nel quale c’era stata un’intesa su tre fasce di reddito – fino a 10.600 euro, a 17.600 e una terza da decidere – su cui modulare i buoni pasto da un minimo di 3.60 a un massimo di 4.40 euro. «Chiediamo un innalzamento delle fasce», spiega una delle mamme, Simona Mazzilli, «ma prima di divulgare le soglie proposte, vogliamo discuterne con il sindaco». Il comitato, che conta oltre 300 adesioni, resta fermo anche sulla necessità di prevedere altri sgravi in base al numero dei figli. Le proposte dovranno essere discusse entro lunedì. La deliberà approderà infatti in consiglio martedì. Brucchi nei giorni scorsi ha rassicurato sulla copertura finanziaria (tra i 10mila e i 20mila euro), ma la variabile per partire con le nuove fasce già da novembre è il bilancio: se il governo non darà una proroga ai Comuni che non l’hanno ancora approvato (come Teramo), tutto slitterà a gennaio. Intanto, il comitato e l’associazione dei consumatori Robin Hood, ricordano come «ci siano Comuni simili o più piccoli in cui i buoni pasto costano anche 2.50-3 euro in meno. A Giulianova non ci sono stati aumenti rispetto al 2013 e c’è un altro comune della provincia dove il servizio mensa è affidato alla stessa ditta di Teramo, ma il costo per le famiglie è della metà». Altra questione discussa ieri, «la diversità tra il reale costo del ticket e quello sul modulo di iscrizione», mentre è stata accolta con favore l’apertura di Brucchi ai comitati mensa nelle scuole, con i genitori che potranno – anche a sorpresa – fare controlli sulla qualità del servizio. Stesso discorso per l’accordo sull’istituzione di un osservatorio permanente per le questioni legate alla scuola e alle politiche a sostegno delle famiglie.

Fabio Marini

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