Il giovane di Silvi non risponde al giudice

Interrogato a Rebibbia l’uomo accusato di aver sparato a Presutti, tra qualche settimana sarà trasferito a Castrogno

SILVI. Per ora non ha risposto al giudice. Molto probabilmente una scelta difensiva in attesa di conoscere attentamente tutti gli atti della complessa inchiesta in cui il 36enne di Silvi Doriano Mancinelli è accusato di aver sparato un colpo di pistola contro l’auto guidata da Nino Mario Presutti, il 57enne direttore della Motorizzazione di Chieti.

Ieri mattina Mancinelli, arrestato a Londra ed estradato in Italia, è stato interrogato per rogatoria nel carcere di Rebibbia in cui è recluso. L’uomo, assistito dall’avvocato Ernesto Picciuto, nelle prossime settimane dovrebbe essere trasferito nella casa circondariale di Castrogno. Il pm Greta Aloisi, al termine di complesse indagini svolte dai carabinieri, gli contesta il tentato omicidio e con questa accusa ha chiesto ed ottenuto dal gip Roberto Veneziano l’ordinanza di custodia cautelare che si è trasformata in un mandato di arresto internazionale visto che da qualche mese l’uomo era a Londra per motivi di lavoro. Secondo gli investigatori l’uomo in sella ad uno scooter e con il volto coperto da un casco integrale ripreso dalle telecamere subito dopo l’agguato è Mancinelli. Resta da chiarire il perchè di quel colpo di pistola esploso contro lo sportello dell’auto di Presutti: l’uomo potrebbe aver agito su commissione?

L'agguato avvenne alle 7.40 dell'8 giugno dell'anno scorso. Quella matti Presutti, direttore della Motorizzazione di Chieti, originario dell'Aquila e residente a Silvi, uscì come sempre dalla sua abitazione di Silvi, salì sulla sua Toyota e si diresse verso la statale 16. Ma quel giorno percorse meno di 500 metri: uno Scarabeo 125 con in sella un uomo con un casco integrale nero, che lo stava aspettando appostato nelle vicinanze, si affiancò all'auto, dalla parte del guidatore. L'uomo tirò fuori una pistola, probabilmente un'automatica calibro 9, ed esplose un colpo. Il proiettile, fortunatamente, non raggiunse Presutti: si conficcò nella carrozzeria, causando anche la rottura del vetro del finestrino. Lo scooterista non tentò di sparare un secondo colpo, ma accelerò e scappò. Il motorino venne ritrovato intorno alle 12, relativamente vicino al luogo dell'agguato. Nella fuga l'attentatore prese la rotonda sulla statale 16, poi girò per Treciminiere, percorse qualche centinaia di metri e abbandonò lo Scarabeo. Forse per salire su una macchina, forse per continuare a piedi. Presutti ha sempre detto di non aver mai ricevuto minacce nè per questioni di lavoro nè per questioni personali. Subito dopo i fatti e per qualche mese la prefettura gli assegnò una vigilanza particolare.

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